Ancora una serie di attacchi terroristici in Pakistan: nel nord est del Paese uomini
armati hanno assaltato la sede dei servizi segreti e altri due edifici della polizia.
Le vittime sono almeno 28, tra cui poliziotti, funzionari e terroristi. Altre 11 persone,
tra cui diversi bambini, sono morte in seguito ad un attentato suicida compiuto contro
un posto di blocco a Kohat, nella provincia della Frontiera del nord ovest. A Peshawar,
infine, l'esplosione di un ordigno nella residenza del governatore ha provocato la
morte di un ragazzo.
Secondo il Times, i servizi segreti italiani avrebbero
pagato milizie talebane Il governo italiano definisce “infondata” la notizia
diffusa oggi dal quotidiano britannico “Times” secondo cui i servizi segreti italiani
avrebbero pagato comandanti talebani per mantenere tranquilla l’area di Surobi, in
Afghanistan, ai tempi in cui era sotto il controllo delle truppe inviate da Roma.
Il quotidiano, che cita funzionari militari occidentali, aggiunge anche che nel giugno
del 2008 l’ambasciatore statunitense a Roma aveva presentato al governo guidato dal
premier Silvio Berlusconi un formale richiamo. L’esecutivo italiano esclude che il
reclamo riguardasse “ipotetici pagamenti in favore dell'insorgenza talebana”.
Afghanistan,
soldato italiano morto in un incidente Un militare italiano è morto in Afghanistan
in seguito al ribaltamento del blindato su cui si trovava. La vittima è Rosario Ponziano,
palermitano di 25 anni. L’incidente è avvenuto nei pressi di Herat. Finora sono 21
i soldati italiani morti in Afghanistan.
Il Giappone sospende la propria
missione nell’Oceano indiano Il Giappone ha ufficialmente informato gli Stati
Uniti che a gennaio sospenderà la propria missione navale nell’Oceano Indiano di supporto
logistico alla coalizione internazionale impegnata in Afghanistan. La decisione era
già stata anticipata dal governo nipponico, che ha anche di annunciato di voler sostenere
altre forme di supporto.
In Italia indagini per far luce sull’attentato
davanti ad una caserma di Milano Continuano in Italia le indagini per fare
chiarezza sull’attentato compiuto lunedì scorso davanti alla caserma Santa Barbara
di Milano. Saranno interrogati oggi per la convalida del fermo e la richiesta del
carcere un egiziano e un libico, ritenuti complici di Mohamed Game, l'uomo che lunedì
scorso ha tentato di farsi esplodere davanti alla caserma. Sull’allarme terrorismo
in Italia Luca Collodi ha intervistato il magistrato Stefano Dambruoso,
esperto di terrorismo di matrice islamica:
R. – Sicuramente
è un’occasione per richiamare un’adeguata attenzione su una problematica con la quale
stiamo convivendo oramai da circa otto anni, da quando ci siamo risvegliati dopo l’11
settembre ed abbiamo capito con chi avevamo a che fare. Si tratta di un fatto grave
che deve essere sviscerato ancora dagli investigatori e che coglieranno esattamente
quali erano tutte le propaggini, i collegamenti e le connessioni fra l’attentatore,
i due fermati successivamente ed eventualmente altri gruppi presenti sul nostro territorio.
D.
– Questo gesto, che al momento possiamo ancora ritenere isolato, può trovare consenso
nelle realtà musulmane in Italia?
R. – Sì, il rischio
emulazione, il rischio di un consenso diffuso può esistere. Ma questo non vuol dire
che la stragrande maggioranza della comunità musulmana supporti o sia vicina al terrorismo.
C’è un disadattamento che può stimolare un consenso a gesti che vengono considerati
non terroristici in senso stretto, ma come una contrapposizione, una rivolta contro
un mondo in cui ci si integra con difficoltà.
Crisi
politica in Romania Prosegue la crisi politica in Romania dopo la caduta del
governo di centro destra guidato da Boc. Ieri il presidente Basescu ha respinto l'ipotesi
di un governo di tecnici, chiesto dall’opposizione, con mandato limitato fino alle
presidenziali del 22 novembre. Per il capo dello Stato è necessario lavorare alla
formazione di un esecutivo di unità nazionale.
Bosnia, processo a Karadzic
il prossimo 26 ottobre Si aprirà il prossimo 26 ottobre il processo a carico
di Radovan Karadzic, l’ex leader politico dei serbi di Bosnia Erzegovina. Sono 11
i capi di imputazione, tra cui crimini di guerra e contro l’umanità durante il conflitto
in Bosnia Erzegovina. Il processo, che dovrebbe durare due anni, sarà presieduto dal
giudice O-Gon Kwon. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 288 E'
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Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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