2009-10-15 12:08:28

Intervento di Suor Cecilia MKHONTO, Superiora Generale delle Suore di Santa Brigida (SUDAFRICA), Uditrice


Rev.da Suora Cecilia MKHONTO, S.S.B., Superiora Generale delle Suore di Santa Brigida (SUDAFRICA)

Per comprendere veramente il concetto di Chiesa come famiglia dobbiamo guardare ai valori della famiglia nel contesto africano. I membri di una famiglia si prendono cura gli uni degli altri e la loro vita e le loro azioni rispecchiano l’immagine di un unico corpo unito; questo aspetto è sintetizzato in una solaespressione: ubuntu. Noi responsabili della Chiesa, vescovi, sacerdoti e religiosi siamo chiamati a essere esempio della famiglia di Dio specialmente nelle situazioni che ci chiamano a farlo; dovremmo riflettere costantemente su come testimoniamo questa realtà.
Quali sono i problemi che devono affrontare le suore diocesane?
1. Mancanza di educazione, che molto spesso pone le religiose diocesane in una posizione di svantaggio per quanto riguarda la partecipazione a un livello più elevato di apostolato nella Chiesa, che potrebbe renderle migliori come persone e migliorare le loro condizioni di vita.
2. Grandi aspettative, da parte delle famiglie delle religiose, di ricevere un sostegno finanziario, attese che sono causa di conflitti interiori e in grande misura danneggiano la comunità. Ciò fa anche sì che alcune religiose siano troppo attaccate alle loro famiglie biologiche.
3. Il trauma vissuto per la perdita di tanti membri della propria famiglia a causa dell’HIV/AIDS. I figli di persone che muoiono di HIV/AIDS rimangono orfani senza nessuno che possa prendersi cura di loro.
4. Condizioni di lavoro difficili per le suore, soprattutto a causa di contratti inadeguati firmati con i rispettivi leader della Chiesa o della totale assenza di un contratto.
Alla luce di questi problemi, le suore sono lacerate tra la famiglia e la vita religiosa, vivono una vita non appagata, che è contraria a ciò che Cristo le ha chiamate a fare dicendo: “Se vuoi seguirmi, vendi tutto quello che hai e seguimi”.
Se dobbiamo essere una famiglia cristiana, allora chiedo che ci prendiamo cura gli uni degli altri e riflettiamo sui seguenti punti:
- Il pari trattamento per i sacerdoti e le suore diocesani;
- Un buon ministero per la famiglia, che instruisca le persone riguardo alla Chiesa e in particolare sulla vita religiosa, al fine di ridurre le aspettative nei confronti degli uomini e delle donne consacrati.
- Non possiamo parlare di giustizia all’esterno senza rivedere le nostre strutture e migliorare le condizioni di lavoro dei nostri lavoratori, comprese le suore diocesane.







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