Intervento di Mons. Giuseppe FRANZELLI, Vescovo di Lira (UGANDA)
S. E. R. Mons. Giuseppe FRANZELLI, M.C.C.J., Vescovo di Lira (UGANDA) Intervento
consegnato per iscritto ma non pronunciato in Aula.
La Buona Novella di Cristo,
nostra riconciliazione, giustizia e pace, che ha toccato e cambiato la nostra vita
personale e quella delle nostre comunità cristiane, non ci è stata data per nostro
uso e consumo esclusivi. È una Parola tesa a compiere in pienezza il suo cammino e
a comunicare la stessa vita - in pienezza - al mondo intero. La Chiesa esiste per
condividere questo dono. L’evangelizzazione è la nostra missione. Gli ultimi 15
anni hanno visto in Africa sia successi che fallimenti in questo campo. Il sogno di
una radio continentale non si è materializzato. D’altra parte, abbiamo ora 163 radio
diocesane che trasmettono la Buona Novella in tutta l’Africa. In alcune località,
le televisioni diocesane stanno cercando di farsi strada. Per citare qualche esempio
concernente la radio, abbiamo sentito testimonianze sugli effetti positivi delle radio
diocesane sulla formazione della coscienza e della consapevolezza in paesi in cui
predomina la pace, come lo Zambia e il Madagascar. Nei lunghi anni di guerra nel
nord dell’Uganda, Radio-Wa, una piccola radio diocesana, ha avuto un ruolo decisivo
nel ritorno a casa di centinaia di bambini-soldato rapiti e di ribelli dell’LRA. Nella
situazione delicata e difficile del dopoguerra nel Sud Sudan, l’impegno degli Istituti
missionari comboniani, in collaborazione con i vescovi di tutte le diocesi del paese
e con l’aiuto di altre organizzazioni cattoliche internazionali, ha dato vita alla
Sudan Catholic Radio Network (SCRN). A cominciare da Radio Bakhita, a Juba, questa
rete di stazioni radio cattoliche, una volta completata, collegherà le otto diocesi
della regione, superando la frammentazione etnica e sostenendo il processo di pace
e di riconciliazione in Sudan. Infatti, poiché i media e le nuove tecnologie di
informazione e comunicazione sono i nuovi aeropaghi (IL 144), le nostre Chiese locali
devono fare della comunicazione una priorità pastorale. Ciò implica, però, che noi
dobbiamo essere pronti a investire e pagare il costo di ciò. I mezzi di comunicazione
sociale sono dispendiosi. Talvolta i media possono risultare troppo onerosi per
le finanze di ogni singola diocesi. In tal caso, la sinergia e la cooperazione
di varie diocesi e congregazioni missionarie, con l’aiuto delle Chiese sorelle e di
organizzazioni internazionali, possono ottenere definitivamente ciò che sarebbe altrimenti
impossibile.