2009-10-15 11:07:52

Intervento di Mons. Giuseppe FRANZELLI, Vescovo di Lira (UGANDA)


S. E. R. Mons. Giuseppe FRANZELLI, M.C.C.J., Vescovo di Lira (UGANDA)
Intervento consegnato per iscritto ma non pronunciato in Aula.

La Buona Novella di Cristo, nostra riconciliazione, giustizia e pace, che ha toccato e cambiato la nostra vita personale e quella delle nostre comunità cristiane, non ci è stata data per nostro uso e consumo esclusivi. È una Parola tesa a compiere in pienezza il suo cammino e a comunicare la stessa vita - in pienezza - al mondo intero. La Chiesa esiste per condividere questo dono. L’evangelizzazione è la nostra missione.
Gli ultimi 15 anni hanno visto in Africa sia successi che fallimenti in questo campo. Il sogno di una radio continentale non si è materializzato. D’altra parte, abbiamo ora 163 radio diocesane che trasmettono la Buona Novella in tutta l’Africa. In alcune località, le televisioni diocesane stanno cercando di farsi strada. Per citare qualche esempio concernente la radio, abbiamo sentito testimonianze sugli effetti positivi delle radio diocesane sulla formazione della coscienza e della consapevolezza in paesi in cui predomina la pace, come lo Zambia e il Madagascar.
Nei lunghi anni di guerra nel nord dell’Uganda, Radio-Wa, una piccola radio diocesana, ha avuto un ruolo decisivo nel ritorno a casa di centinaia di bambini-soldato rapiti e di ribelli dell’LRA.
Nella situazione delicata e difficile del dopoguerra nel Sud Sudan, l’impegno degli Istituti missionari comboniani, in collaborazione con i vescovi di tutte le diocesi del paese e con l’aiuto di altre organizzazioni cattoliche internazionali, ha dato vita alla Sudan Catholic Radio Network (SCRN). A cominciare da Radio Bakhita, a Juba, questa rete di stazioni radio cattoliche, una volta completata, collegherà le otto diocesi della regione, superando la frammentazione etnica e sostenendo il processo di pace e di riconciliazione in Sudan.
Infatti, poiché i media e le nuove tecnologie di informazione e comunicazione sono i nuovi aeropaghi (IL 144), le nostre Chiese locali devono fare della comunicazione una priorità pastorale. Ciò implica, però, che noi dobbiamo essere pronti a investire e pagare il costo di ciò. I mezzi di comunicazione sociale sono dispendiosi.
Talvolta i media possono risultare troppo onerosi per le finanze di ogni singola diocesi.
In tal caso, la sinergia e la cooperazione di varie diocesi e congregazioni missionarie, con l’aiuto delle Chiese sorelle e di organizzazioni internazionali, possono ottenere definitivamente ciò che sarebbe altrimenti impossibile.







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