Intervento di Mons. Camillus Archibong ETOKUDOH, Vescovo di Port Harcourt (NIGERIA)
S. E. R. Mons. Camillus Archibong ETOKUDOH, Vescovo di Port Harcourt (NIGERIA)
Tra
i valori culturali africani compatibili con il messaggio evangelico vi sono il senso
della sacralità della vita, il rispetto e la cura per gli anziani, la solidarietà
e la coesistenza pacifica.
D’altra parte, tra le pratiche culturali che non
sono compatibili con il messaggio del Vangelo vi sono le libagioni, il culto degli
antenati, i sacrifici offerti a idoli e divinità nel corso di feste tradizionali,
l’assunzione della dignità di capo, i matrimoni e i funerali tradizionali.
Queste
pratiche culturali costituiscono degli ostacoli e delle sfide per la missione evangelizzatrice
della Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della
pace.
Purtroppo, come indicato nell’Instrumentum laboris (n. 95), nella Chiesa
vi sono sacerdoti, uomini e donne consacrati e fedeli laici che talvolta danno il
cattivo esempio con il loro coinvolgimento in pratiche occulte.
Chiedo dunque
ai padri sinodali di dedicare attenzione alla formazione dei seminaristi, dei sacerdoti,
degli uomini e delle donne consacrati e dei fedeli laici, di fare un buon uso dei
sacramentali e della ricezione dei sacramenti.
Nella nostra diocesi rurale
di Ikot Ekpena in Nigeria, è diventata consuetudine iniziare il nuovo anno con una
Messa durante la quale si legge il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale
della Pace. Al termine della celebrazione, tutti i capi tradizionali e le loro famiglie
vengono benedette. Per svolgere il ministero presso i capi tradizionali non cattolici,
sacerdoti e catechisti invitati alle feste e ai funerali tradizionali vengono incoraggiati
ad accettare l’invito e ad utilizzarlo come mezzo di evangelizzazione. Grazie a questa
iniziativa, alcuni seguaci della religione tradizionale africana sono stati convertiti
alla fede cattolica.