2009-10-14 15:32:49

Bocciata in Italia la legge sull'omofobia: il commento di Cesare Mirabelli


In Italia la Camera ha respinto la proposta di legge sull'omofobia, che prevedeva di inserire nell'ordinamento un’aggravante per i reati commessi per discriminazione sull'orientamento sessuale. Il ministro per le Pari Opportunità Carfagna promette un suo disegno di legge in materia. Intanto è spaccatura a destra e a sinistra. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Un gruppo del Pdl considerato molto vicino al presidente della Camera Fini vota con l'opposizione. Nel Pd Paola Binetti vota come la destra e qualcuno parla di possibile espulsione. La polemica politica infuria più che sul risultato della votazione sulle dinamiche di mancati accordi: sostanzialmente il provvedimento arriva in Aula con un accordo di massima nel cosiddetto Comitato dei nove per il ritorno in Commissione. In questo modo, si sottolinea anche dalla maggioranza, verrebbe messo al riparo dalla pregiudiziale di costituzionalità presentata dall'Udc. Il Pd non è del tutto contrario a patto che vengano garantiti tempi certi per il ritorno in Assemblea. Poi però, il Pd valuta che sia meglio una possibile bocciatura in Aula che non un 'insabbiamento' certo del testo in Commissione. In ogni caso, rimane il bisogno di riflettere su un punto preciso: il testo di proposta di legge inseriva tra le aggravanti dei reati i fatti commessi “per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato”. Questo può aprire a disuguaglianze? La violenza subita da un gay poteva diventare più grave della stessa subita da qualunque altra persona o addirittura da altri soggetti più deboli come persone con handicap o donne incinte? Ascoltiamo la riflessione del prof. Cesare Mirabelli, ex giudice costituzionale:
 
“Certamente l’aggravante significa sanzionare più pesantemente. Vi può essere l’esigenza di una protezione accentuata per determinate categorie di persone, quando risponda ad un’esigenza di ragionevolezza. Ma la distinzione rischia di introdurre diseguaglianze: vi sono e vi possono essere categorie egualmente deboli, rispetto alle quali la protezione non si attuerebbe. E allora questo certamente pone dei problemi rispetto al principio di proporzionalità ed eguaglianza. La protezione è sempre possibile: la legge penale prevede un minimo ed un massimo di sanzioni e, in quest’ambito, possono essere certamente colpite più gravemente lesioni di persone più deboli”.

 
Tra i parlamentari che hanno bocciato la legge molti sostengono che sarebbe stata come una "implicita premessa di altri e ben più importanti passaggi: riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, adozione di bambini da parte di coppie del medesimo sesso ". Ancora il prof. Mirabelli:

 
“Questo dipende dagli orientamenti politici e dagli indirizzi, che sono sottostanti rispetto a queste scelte. Certamente, se sono espressione di una cultura o di un orientamento inteso a raggiungere questi risultati, la soluzione che veniva adottata poteva essere una linea di apertura”.

 
La Chiesa da sempre ribadisce la ferma condanna di ogni tipo di violenza e c’è poi tutto lo sdegno in più se motivata da qualunque forma di razzismo. Anche la legge parte da questi presupposti. Dunque non ci sono già gli strumenti legislativi per colpire simili forme di violenza? L’opinione del prof. Mirabelli:

 
“Gli strumenti ci sono, nel senso che si tratta di ipotesi di reato che già sono previste e la previsione di un’aggravante vuole essere la sottolineatura di una maggiore gravità del fatto. Ma gli strumenti possono essere già oggi utilizzati e sono quelli che operano nell’ambito del minimo e del massimo delle pene previste per questi reati. E quando si tratta di reati particolarmente odiosi, lo stesso giudice si può orientare ad una sanzione più grave”.







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