2009-10-13 13:06:38

Intervento della Sig.ra Barbara PANDOLFI, Presidente generale dell'Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo (ITALIA), Uditrice


Sig.ra Barbara PANDOLFI, Presidente generale dell'Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo (ITALIA)

Quella dei membri degli Istituti Secolari è una presenza nascosta, accettando la precarietà della vita quotidiana, fianco a fianco con gli altri, senza protezione e privilegi, alla ricerca di strade e soluzioni talvolta solo probabili, vissuta col desiderio di una fraternità universale.
Per questo la vocazione degli Istituti secolari evidenzia l'esigenza della promozione di un laicato maturo, che possa contribuire all'edificazione di una società civile basata sui valori umani del cristianesimo.Nella ricerca della giustizia e della pace, in particolare, l’esperienza dei laici consacrati, inseriti nei diversi ambiti della vita sociale, può favorire micro-processi di riconciliazione, contribuire a una coscienza critica, individuando alla luce del Vangelo, vie alternative di giustizia e condivisione.
La nostra vita ed esperienza ci porta a guardare al mondo e alla storia con discernimento e senso critico, ma anche con una visione positiva che parte dalla certezza che, dovunque, si possono trovare i segni e i germi della presenza di Dio, che chiedono di essere riconosciuti, promossi e accompagnati, facendo proprio lo stile del dialogo e della testimonianza.
Se la donna è un asse portante della società africana, spesso lo è in modo “nascosto”, non ufficiale e riconosciuto, tra difficoltà e pregiudizi.
Essendo la maggioranza degli Istituti secolari in Africa Istituti femminili, si pone urgente l’esigenza di favorire e promuovere la valorizzazione della donna, non solo perché sposa e madre, ma in quanto persona capace di responsabilità e autonomia nei diversi ambiti della vita sociale, e l’urgenza di una sua presenza peculiare e non solo subordinata nella Chiesa.
Se la prima frattura nel genere umano, causata dal peccato, è stata quella tra uomo e donna, uno dei segni della pace e della riconciliazione, forse, può essere proprio dato dalla promozione di una reale corresponsabilità e di un effettivo riconoscimento di pari dignità tra uomini e donne, oltre ogni dominio e discriminazione.
Forse è giunto il momento che la donna, spesso, tradizionalmente, soggetta all’uomo, possa stare davvero, in tutti i campi della vita sociale ed ecclesiale, di fronte all'uomo, in dialogo con lui. In questo senso il Vangelo può diventare una reale forza di cambiamento.







All the contents on this site are copyrighted ©.