Incontro a Tunisi su "La religione e la cultura della pace"
La possibilità per le religioni di servire la cultura della pace, suppone che, nelle
relazioni interpersonali si sviluppi una emulazione spirituale: è quanto ha detto
la prof. Milena Santerini dell’università cattolica di Milano che ha preso parte a
Tunisi al colloquio internazionale svoltosi nei giorni scorsi sul tema “La religione
e la cultura della pace”. L’incontro è stato organizzato dall’Istituto superiore di
teologia di Tunisi dell’università della Zitouna e dalla Fondazione tedesca Konrad
Adenauer-Stiftung. Vi hanno preso parte studiosi provenienti da Francia, Egitto, Germania,
Algeria, Svizzera ed Italia che hanno discusso di cultura della pace nel mondo e di
religioni monoteiste. All’apertura dei lavori il ministro tunisino dell’Insegnamento
superiore, della Ricerca scientifica e della Tecnologia Lazhar Bououni ha ricordato
che la Tunisia ha sempre favorito la coesistenza intercomunitaria garantendo la libertà
del culto, proteggendo i diritti degli individui di qualunque razza o religione e
promuovendo l’uguaglianza. Iqbal Gharbi, dell’università della Zitouna ha parlato
della pedagogia della pace cui rimandano i testi sacri delle diverse religioni soprattutto
quando si riferiscono al tema del perdono. Per lo studioso l’educazione alla pace
è transdisciplinare e suppone un risveglio alla coscienza universale. Il prof. Walter
Lesch dell’università cattolica di Lovanio, ha sottolineato invece che le religioni
monoteiste hanno comunque una certa vocazione alla cultura della pace. (T.C.)