I poteri delle donne vescovo accendono il dibattito nella Chiesa d’Inghilterra
Sono contrastanti i pareri riguardo alla proposta adottata nei giorni scorsi dal Revision
Committee del Sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra, in base alla quale se alcune
donne dovessero essere ordinate vescovo potrebbero avere poteri limitati. Come riporta
l’Osservatore Romano, il portavoce del Revision Committee ha reso noto che se alcune
parrocchie non dovessero riconoscere le donne vescovo, i doveri e le responsabilità
saranno ridotte e passeranno ad un vescovo uomo. Le proposte adottate dal Revision
Committee dovranno essere accettate o respinte dai gruppi regionali della Chiesa d'Inghilterra
(Church of England) prima di essere sottoposte al Sinodo generale. In questa sede,
le proposte verranno esaminate dal Consiglio dei vescovi, da quello del clero e da
quello dei laici. Per la loro approvazione, è prevista una maggioranza di due terzi
dei membri. Solo dopo l'approvazione da parte del Sinodo generale, le proposte del
Revision Committee verranno inviate al parlamento di Westminster per diventare legge
se verranno votate dalla maggioranza semplice dei rappresentanti. Intanto dal 1994,
riferisce il quotidiano della Santa Sede, il numero dei fedeli della Chiesa d’Inghilterra
che non accettano l’ordinazioni di pastori donna è cresciuto. Dal 1949 , i fedeli
delle confessioni protestanti negli Stati Uniti, in Canada e in Australia hanno accettato
l'ordinazione di pastori donna ma la maggioranza dei settantasette milioni di fedeli
della Comunione anglicana rimane fedele alla tradizione. L’Osservatore Romano ricorda
poi le decisioni prese lo scorso luglio dagli episcopaliani degli Stati Uniti, nel
corso della loro Assemblea generale ad Anaheim in California, hanno provocato sconcerto
anche nella maggioranza dei fedeli anglicani. Nel corso di quell'Assemblea vennero
approvate due mozioni: la prima per l'approntamento di una nuova liturgia per i matrimoni
tra persone dello stesso sesso; la seconda, per procedere alla nomina episcopale di
membri del clero maschile e femminile pur conviventi con persone dello stesso sesso.
Il primate della Comunione anglicana, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams,
ha più volte condannato in modo inequivocabile le decisioni degli episcopaliani degli
Stati Uniti e ha preso atto che quanto da loro è stato stabilito nell'Assemblea generale
li pone su un "cammino separato" dal resto dei fedeli anglicani. (B.C.)