2009-10-12 15:32:56

India: nella Città dell’amore di Mangalore, 80 anziani ospitati dalle Piccole Sorelle dei poveri


“L’esistenza degli anziani è piena di significato, sono persone vive che ci comunicano una gioia profonda”. Suor Auxilia lavora alla Premnagar, la Città dell’amore, una casa di accoglienza per anziani poveri a Bajjodi, in India, nel Karantaka. Dice ad AsiaNews: “L’eutanasia è il più grande diavolo nel mondo. I nostri anziani sono un grande tesoro, la loro esperienza di vita è una ricchezza per la società e per tutti noi; gli anziani sono una benedizione”. Il centro Premnagar ha 80 posti, divisi equamente tra uomini e donne, dove “anziani poveri di tutte le religioni e caste vivono come in una famiglia”. Lo hanno costruito le Piccole sorelle dei poveri, la congregazione fondata nell’800 da suor Jeanne Jugan, canonizzata ieri da Benedetto XVI. Suor Auxilia è entrata nella congregazione 19 anni fa e spiega che “accogliere la prima santa del nostro ordine” è un invito a “continuare a ricevere la grazia del Signore e a servirlo attraverso i poveri”. La casa di Premnagar – rende noto Asia News - è una delle 13 aperte dalle Piccole sorelle lungo gli oltre 120 anni di presenza della congregazione in India. Arrivate a Calcutta nel 1882 hanno poi raggiunto anche Bangalore nel 1900 e quindi Mangalore nel 1978. “Tutti i nostri anziani – ha detto suor Auxilia - sono poveri e sono la nostra gioia. Siamo noi ad imparare da loro: le sofferenze e le gioie della vita hanno dato loro una saggezza immensa”. L’ospite più anziana della Città dell’amore è Cecilia D’Souza, “di 104 anni che vive nella casa da 16 anni”, racconta la religiosa. “Si muove per la casa su una sedia a rotelle e infonde felicità e gioia in noi, negli altri ospiti ed anche nelle tante persone che vengono a visitarci”. Suor Auxilia spiega che Premnagar ospita molte persone che hanno più di 90 anni: “sono tutti felici di essere qui e il loro amore per la vita è istruttivo”. “Questi anziani poveri partecipano ad ogni attività della Casa, si insegnano a vicenda mestieri, come fare oggetti di artigianato, cestini che poi vengono venduti e molte altre cose”.  La Città dell’amore è una grande famiglia in cui le giornate sono scandite dalla vita comune e da attività quotidiane di ogni tipo. “Il loro entusiasmo per le opere teatrali e gli spettacoli che organizziamo è incredibile. Anche se per alcuni la mobilità è una problema serio, questo non diminuisce il loro interesse a partecipare in modo attivo alle rappresentazioni teatrali o gli altri spettacoli”. Il momento della morte a Premnagar è speciale e commovente. A rotazione le Piccole sorelle sono accanto al letto del morente, non lo lasciano mai solo per accompagnarlo a morire circondato dall’amore. Suor Virginia, la madre superiora, racconta: “È un momento segnato dalla grazia, i nostri poveri anziani muoiono con dignità e amore, soprattutto pieni di gratitudine”. “Non ci manca nulla – conclude la madre superiora - ogni giorno dipendiamo dalla provvidenza e ci sono anche molte persone che sono davvero generose con noi. Oggi il mondo sta elemosinando l’amore e questo è ciò per cui pregano i nostri anziani poveri: che il mondo possa essere riempito di amore, l’amore vicendevole delle persone”. (A.L.)







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