India: nella Città dell’amore di Mangalore, 80 anziani ospitati dalle Piccole Sorelle
dei poveri
“L’esistenza degli anziani è piena di significato, sono persone vive che ci comunicano
una gioia profonda”. Suor Auxilia lavora alla Premnagar, la Città dell’amore, una
casa di accoglienza per anziani poveri a Bajjodi, in India, nel Karantaka. Dice ad
AsiaNews: “L’eutanasia è il più grande diavolo nel mondo. I nostri anziani sono un
grande tesoro, la loro esperienza di vita è una ricchezza per la società e per tutti
noi; gli anziani sono una benedizione”. Il centro Premnagar ha 80 posti, divisi equamente
tra uomini e donne, dove “anziani poveri di tutte le religioni e caste vivono come
in una famiglia”. Lo hanno costruito le Piccole sorelle dei poveri, la congregazione
fondata nell’800 da suor Jeanne Jugan, canonizzata ieri da Benedetto XVI. Suor Auxilia
è entrata nella congregazione 19 anni fa e spiega che “accogliere la prima santa del
nostro ordine” è un invito a “continuare a ricevere la grazia del Signore e a servirlo
attraverso i poveri”. La casa di Premnagar – rende noto Asia News - è una delle 13
aperte dalle Piccole sorelle lungo gli oltre 120 anni di presenza della congregazione
in India. Arrivate a Calcutta nel 1882 hanno poi raggiunto anche Bangalore nel 1900
e quindi Mangalore nel 1978. “Tutti i nostri anziani – ha detto suor Auxilia - sono
poveri e sono la nostra gioia. Siamo noi ad imparare da loro: le sofferenze e le gioie
della vita hanno dato loro una saggezza immensa”. L’ospite più anziana della Città
dell’amore è Cecilia D’Souza, “di 104 anni che vive nella casa da 16 anni”, racconta
la religiosa. “Si muove per la casa su una sedia a rotelle e infonde felicità e gioia
in noi, negli altri ospiti ed anche nelle tante persone che vengono a visitarci”.
Suor Auxilia spiega che Premnagar ospita molte persone che hanno più di 90 anni: “sono
tutti felici di essere qui e il loro amore per la vita è istruttivo”. “Questi anziani
poveri partecipano ad ogni attività della Casa, si insegnano a vicenda mestieri, come
fare oggetti di artigianato, cestini che poi vengono venduti e molte altre cose”.
La Città dell’amore è una grande famiglia in cui le giornate sono scandite dalla
vita comune e da attività quotidiane di ogni tipo. “Il loro entusiasmo per le opere
teatrali e gli spettacoli che organizziamo è incredibile. Anche se per alcuni la mobilità
è una problema serio, questo non diminuisce il loro interesse a partecipare in modo
attivo alle rappresentazioni teatrali o gli altri spettacoli”. Il momento della morte
a Premnagar è speciale e commovente. A rotazione le Piccole sorelle sono accanto al
letto del morente, non lo lasciano mai solo per accompagnarlo a morire circondato
dall’amore. Suor Virginia, la madre superiora, racconta: “È un momento segnato dalla
grazia, i nostri poveri anziani muoiono con dignità e amore, soprattutto pieni di
gratitudine”. “Non ci manca nulla – conclude la madre superiora - ogni giorno dipendiamo
dalla provvidenza e ci sono anche molte persone che sono davvero generose con noi.
Oggi il mondo sta elemosinando l’amore e questo è ciò per cui pregano i nostri anziani
poveri: che il mondo possa essere riempito di amore, l’amore vicendevole delle persone”.
(A.L.)