2009-10-11 14:09:41

Intervento di Mons. Peter William INGHAM, Vescovo di Wollongong (AUSTRALIA)


S. E. R. Mons. Peter William INGHAM, Vescovo di Wollongong, Presidente della "Federation of Catholic Bishops' Conferences of Oceania" (F.C.B.C.O.) (AUSTRALIA)

La maggior parte delle diocesi in Australia e Nuova Zelanda hanno un Fondo Cattolico per lo Sviluppo (CDF). Ciò produce un sostanzioso flusso di denaro per finanziare e mantenere edifici ecclesiali, scuole e strutture sociali.
Le parrocchie, le scuole, le organizzazioni religiose, come pure il clero, i laici e le congregazioni religiose vi depositano i loro fondi che rendono un interesse. In tal modo il CDF diventa un’Istituzione finanziaria diocesana, in cui i fondi della Chiesa si accumulano e diventano istituti mutualistici che finanziano gli edifici ecclesiali e l’attività apostolica.
Il CDF opera con una grande banca, così depositi e prelievi possono essere effettuati presso le sue filiali. Ogni CDF di una diocesi deve rispondere dei propri requisiti di solvenza a una società fondata dalla Conferenza episcopale australiana.
La diocesi incoraggia i laici a investire nel CDF, piuttosto che in un’istituzione finanziaria commerciale di profitto, quale impegno personale per sostenere l’attività caritativa, religiosa ed educativa della Chiesa cattolica.
Il CDF risponde a un consiglio di amministrazione formato da competenti esperti di finanza che esaminano gli investimenti del Fondo e ne approvano i prestiti. Il Consiglio Finanziario Diocesano lavora in collaborazione con il CDF per far sì che nessuna parrocchia od organismo ecclesiale si carichi di un debito che non è in grado di restituire.
Il modesto profitto del CDF consente al vescovo di pagare giusti salari al personale del suo ufficio e di sostenere l’opera pastorale della diocesi.
98 anni fa, in Austraria, è stata fondata una Compagnia di Assicurazione della Chiesa, detta “Catholic Church Insurance”. Le diocesi e gli ordini religiosi sono i soci di questa cooperativa che offre tutela assicurativa a tutti, ma soprattutto alle diocesi più povere nelle zone più sperdute, che non possono pagare i ratei assicurativi commerciali.
Porto alla vostra attenzione queste iniziative pratiche per offrirvi un incoraggiamento. Sono a disposizione per ulteriori informazioni.







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