Intervento del Prof. Edem KODJO, Segretario Generale emerito dell’Organizzazione dell’Unione
Africana, Uditore
Prof. Edem KODJO, Segretario Generale emerito dell’Organizzazione dell’Unione Africana
(O.U.A.), Primo Ministro emerito, Professore di Patrologia presso l'Istituto St. Paul
di Lomé (TOGO)
L’Africa aspira profondamente alla riconciliazione, alla giustizia
e alla pace. La Chiesa d’Africa e i suoi cristiani sono interpellati più di altri
da questa missione. Come riconciliare gli africani tra di loro? Il processo non
è facile. La riconciliazione è innanzitutto un atteggiamento, una disposizione del
cuore, uno sguardo d’amore nei confronti dell’altro, che presuppone la conversione
di tutto l’essere, una vera “metanoia”, una trasformazione totale che solo la grazia,
scaturita dalla preghiera, può accordare. Sì, noi africani dobbiamo prima di tutto
riconciliarci con Dio, attraverso la penitenza e la preghiera. La riconciliazione
con gli altri richiede la forza e il coraggio del perdono. La riconciliazione umana
conferisce un ruolo centrale alla confessione che conduce alla verità, l’indispensabile
verità, e alla giustizia. Riconciliazione, giustizia e verità sono legate da una sorta
di relazione di tipo trinitario. I cristiani sono formati per svolgere questo ruolo?
Non è certo! Ancor meno i politici cristiani. Il cuore dell’uomo, in quanto oscuro
per natura, e la politica, in quanto compromesso per eccellenza, sono più esposti
degli altri al tradimento della loro fede. Denunciarli, disprezzarli non è abbastanza.
Occorre cambiare i cuori. Del resto non sono tutti condannabili. Julius Nyerere non
dovrebbe essere beatificato? Occorre pregare per loro. Occorre formarli. Ora, la formazione
post-catechetica della nostra Chiesa deve essere ancora inventata. Cosa si conosce
davvero della dottrina sociale della Chiesa nei circoli del potere?La Chiesa cristiana,
quanto a essa, deve essere ricristianizzata, il laicato valorizzato, organizzato meglio,
in quanto svolge un ruolo centrale. Occorrono ovunque, nelle nostre diocesi, cappellani
per gli uomini politici. In ogni caso, i popoli dell’Africa attendono da questo
Sinodo un messaggio forte per fermare le deviazioni politiche e le manipolazioni di
ogni tipo, il desiderio di rimanere al potere ingannando, l’accaparramento delle ricchezze
da parte di alcuni, l’alienazione delle nostre risorse minerarie, la vendita delle
nostre terre, le aziende transnazionali capitaliste, la distruzione del nostro ambiente. I
popoli sanno che la voce della Chiesa è forte, che la voce del Santo Padre risuona
forte. I popoli conoscono il valore morale e spirituale di alta portata della nostra
Chiesa. Essi aspettano, non li deludiamo!