2009-10-11 14:21:11

Intervento del Dott. Pierre TITI NWEL, Coordinatore emerito del Servizio Nazionale Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun, Uditore


Dott. Pierre TITI NWEL, Coordinatore emerito del Servizio Nazionale Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun (C.E.N.C.), Yaoundé (CAMERUN)

Nel mondo attuale, i dirigenti che hanno a cuore il benessere dei loro compatrioti e l’onore del loro paese sono coloro che sono eletti liberamente e controllati regolarmente nelle loro azioni
dal popolo. Nella maggior parte dei nostri paesi, l’accesso degli individui al potere sfugge al controllo del popolo. Così i nostri dirigenti fanno quello che vogliono e come vogliono. Per ciò soffriamo tanto. La convinzione che vorrei condividere con voi è che la Chiesa, prima di convertire o quando cerca di convertire i cuori dei nostri dirigenti, deve fare propria questa semplice verità: tutti i cittadini di un paese hanno il diritto e il dovere di scegliere liberamente i propri dirigenti e di destituirli dalle loro funzioni al momento opportuno. Tale verità, la conosciamo a livello intellettuale, ma dobbiamo organizzarci per realizzarla in concreto, lottando, di concerto con la società civile e alcune forze politiche, contro l’espropriazione del potere mediante leggi inique.
Negli ultimi anni la Chiesa si è impegnata in diversi luoghi a monitorare le elezioni. Adesso deve andare oltre, aprendo gli occhi dei suoi fedeli, delle donne e degli uomini di buona volontà sulle realtà politiche e sul loro impatto sulla vita di tutti e di ciascuno. È la missione di accompagnare il popolo lungo la via della democrazia che l’Ecclesia in Africa ha assegnato alla Chiesa. Facendo ciò, i sacerdoti non abbiano rimorsi: essi sono per la maggior parte cittadini del paese in cui lavorano ed educano il popolo alla cittadinanza.







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