Da Danzica, messaggio conclusivo delle Giornate sociali cattoliche: mai più guerra
e violenza
La solidarietà è il futuro dell’Europa. Da Danzica, dove questa mattina si sono concluse
le prime Giornate sociali cattoliche del continente, la convinzione profonda che ha
guidato i lavori viene ora rilanciata alle singole Chiese e ai diversi Paesi partecipanti,
ben 29, tramite il messaggio finale letto in uno dei luoghi più significativi della
città polacca. Piove e fa freddo nel parco delle Tre Croci, che ricorda i caduti della
II Guerra mondiale. Ma i 600 delegati sono tutti lì. Per riaffermare con la loro presenza,
oltre che con le parole del messaggio, il “mai più” alla guerra e alla violenza. La
solidarietà, tema di queste Giornate, è appunto il miglior antidoto a tutto questo.
“Una solidarietà in tre direzioni”, come afferma il testo. “Tra le generazioni per
promuovere e proteggere la famiglia fondata sul matrimonio, difendere la vita umana
dal concepimento alla sua morte naturale e accogliere degnamente quanti sono nel bisogno,
compresi gli immigrati”. E poi una solidarietà “tra i cittadini europei per mettere
l’economia a servizio di tutti e proteggere i più vulnerabili, assumendo misure più
efficaci per ridurre la povertà e l’esclusione sociale”. Infine una solidarietà “tra
l’Europa e il resto del mondo”, in particolare con l’Africa, “per sviluppare ulteriormente
le pratiche del commercio equo, sia a livello nazionale che europeo” e infine per
“promuovere la pace e la giustizia, basata sul rispetto della dignità dell’uomo, sui
diritti e in modo particolare la libertà religiosa”. “Tutti i cittadini europei che
condividono queste prospettive – afferma ancora il messaggio – si impegnino personalmente
per la loro realizzazione ed assumano anche le necessarie responsabilità politiche
ai rispettivi livelli”. “Dobbiamo evitare di cedere allo scoraggiamento o ad un nuovo
nichilismo – conclude il testo - Dobbiamo avere più fiducia nella capacità di ogni
persona di contribuire a dare forma ad una Europa basata sui valori”: l’unica Europa
possibile in futuro.(Da Danzica, Mimmo Muolo)