Intervento di Mons. Jean-Claude BOUCHARD, Vescovo di Pala (CIAD)
S. E. R. Mons. Jean-Claude BOUCHARD, O.M.I., Vescovo di Pala, Presidente della Conferenza
Episcopale (CIAD)
Nel corso di questo sinodo diciamo e ripetiamo che la Chiesa-famiglia
di Dio è il luogo e il sacramento del perdono, della riconciliazione e della pace,
ma in che modo essa esercita questo ministero? Qual è il legame tra i diversi interventi
al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace e l’esercizio del
ministero sacramentale stesso? E nella vita dei cristiani e delle comunità, qual è
il legame tra l’esercizio di questo “ministero della riconciliazione” (2 Cor 5, 18)
di cui anch’essi sono depositari in quanto membri della Chiesa, e la celebrazione
in Chiesa del sacramento della riconciliazione per se stessi? In altre parole, il
sacramento, come viene attualmente celebrato nelle nostre comunità, è il risultato
e la fonte del ministero della riconciliazione? Una Chiesa riconciliata che sia anche
riconciliatrice? O questo sacramento non diventa piuttosto una sorta di rito, svolto
rapidamente, per mettersi in regola personalmente con Dio, lungi da quello che dice
l’apostolo Paolo: “la nostra capacità viene da Dio che ci ha resi ministri adatti
di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide,
lo Spirito dà vita” (2 Cor 3, 5-6). Lo svolgimento di questo sinodo sulla Chiesa
in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace deve essere
per le nostre comunità e per le nostre Chiese un’occasione di rinnovamento del modo
di vivere il sacramento del perdono e della riconciliazione? Occorre fare in modo
che questo sacramento sia vissuto, individualmente e comunitariamente, “nello Spirito
che dà la vita”.