2009-10-10 17:05:59

Intervento di Mons. Ignatius CHAMA, Vescovo di Mpika (ZAMBIA)


S. E. R. Mons. Ignatius CHAMA, Vescovo di Mpika (ZAMBIA)



Vorrei sottolineare qui la crisi economica locale che io e il mio popolo viviamo nella nostra diocesi rurale nel nord-est dello Zambia. È la crisi dei raccolti dei nostri instancabili agricoltori che non riescono a raggiungere i mercati o a ottenere il giusto prezzo. È la crisi percepita quando investitori stranieri riforniscono i loro supermercati di raccolti importati dall’estero. È la crisi causata da pratiche commerciali, sia interne che internazionali, il che significa che merci sovvenzionate importate dall’Europa limitano la concorrenza leale con le merci locali.

Inoltre, oggi nello Zambia le nostre zone rurali devono anche affrontare la campagna per l’adozione di un modello di agricoltura geneticamente modificata, una cosa giustamente criticata nel n. 58 dell’Instrumentum laboris.

Queste dinamiche inique sono segno di un più profondo divario esistente fra città e campagna che minaccia nel complesso lo sviluppo integrale e sostenibile dello Zambia oggi. Il nostro stesso governo ci dice che, mentre la povertà urbana negli ultimi anni è diminuita, la povertà delle zone rurali è aumentata in modo significativo.

Ma cosa può fare un Sinodo per tutto ciò? Voglio ricordare semplicemente ai miei fratelli vescovi che fu il Sinodo del 1994 a cogliere una simile richiesta di giustizia economica nell’invito ad esso rivolto a sostenere la campagna del Giubileo per la cancellazione del debito dei paesi africani in difficoltà. La Chiesa ascoltò l’appello e parlò a favore della cancellazione del debito, che divenne, in Zambia e altrove, un importante passo verso l’umanizzazione dell’ordine economico. Oggi abbiamo bisogno di un simile appello alla giustizia, per esempio, nell’affrontare le questioni di politica commerciale come gli Accordi di partenariato economico (Epa) tra l’Africa e l’Europa e le preoccupazioni ambientali come il riscaldamento globale.

Chiedo, dunque, che la nostra Assemblea dia il suo sostegno alle richieste per un ordine economico più giusto che salvaguardi i diritti e il futuro delle nostre popolazioni rurali.








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