Intervento del Rev. P. Gérard CHABANON, Superiore Generale dei Missionari d'Africa
Rev. P. Gérard CHABANON, M. Afr., Superiore Generale dei Missionari d'Africa [Padri
Bianchi] (UNIONE DEI SUPERIORI GENERALI)
Vorrei sviluppare il tema del dialogo
interreligioso come cammino di riconciliazione. La carta del mondo - e quella dell’Africa
in particolare - è costellata di conflitti sanguinosi, alcuni dei quali purtroppo
stanno andando avanti da troppo tempo. Penso in particolare alla situazione dei paesi
dei Grandi Laghi, ma anche al Darfur. Questi conflitti hanno quasi tutti, senza eccezione,
una dimensione e degli elementi religiosi. Il dialogo interreligioso, come sappiamo,
può assumere diverse forme: dal dialogo della vita al l’incontro spirituale. È un
cammino stretto, talvolta difficile e pericoloso, che esige anzitutto una grande fiducia
nell’altro. Una fiducia che non sia ingenuità, bensì desiderio di comprendere, di
conoscere, d’amare. Ritengo che le fondamenta del dialogo interreligioso siano anzitutto
gli atteggiamenti spirituali. Ma questo dialogo non è riservato agli specialisti.
In molte grandi città africane rappresenta l’esperienza quotidiana di numerose famiglie
cristiane, che condividono lo stesso tetto, la stessa cucina con i loro fratelli e
le loro sorelle musulmani. I responsabili nella Chiesa hanno il dovere di aiutare
questi cristiani, di illuminarli e di invitarli a camminare insieme verso un futuro
migliore. Per fare ciò, dobbiamo tutti superare un certo numero di pregiudizi, di
idee preconcette e di propositi allarmisti. Vorrei, per concludere, fare una proposta
concreta. Molte conferenze episcopali, diocesi e parrocchie hanno costituito delle
commissioni di Giustizia e Pace. Invece di creare, di aggiungere un’altra commissione
per il dialogo interreligioso, suggerisco che in queste commissioni di Giustizia e
Pace già esistenti vengano inserite una o due persone sensibili alle questioni interreligiose,
che consentirebbero di chiarire, di spiegare e di accompagnare questa dimensione essenziale.