2009-10-10 11:08:21

Intervento del Rev. Francesco BARTOLONI, Moderatore Generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue


Rev. Francesco BARTOLONI, C.PP.S., Moderatore Generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue (UNIONE DEI SUPERIORI GENERALI)

La Chiesa africana comprende che la riconciliazione è la prima opera di Dio in Cristo. In questo senso, la riconciliazione è più una spiritualità che una strategia, ma deve essere una spiritualità che porti i membri della Famiglia di Dio in Africa a diventare ambasciatori per Cristo (2 Cor 5, 20) capaci di creare uno spazio per la verità, la giustizia, la salvezza e la nascita di in una nuova creazione (2 Cor 5, 17). È questa la spiritualità che guida anche la Chiesa che, quale ambasciatrice di Cristo, deve impegnarsi nel dialogo con la spiritualità delle popolazioni che professano l’Islam e le religioni tradizionali africane.
Ma l’Africa non è soltanto un luogo di sofferenza e di sfruttamento; è anche un continente dove molti paesi stanno vivendo un rapido sviluppo sociale ed economico. La Chiesa ha la grande opportunità di incoraggiare e di guidare tale sviluppo mediante la formazione di una leadership onesta che si adoperi per la felicità e la crescita sociale di tutta la popolazione del paese, senza distinzioni di razza, religione e status sociale. Dobbiamo incoraggiare le popolazioni africane affinché riconoscano e accettino di avere, con l’aiuto di Dio, la capacità di determinare il proprio destino. Qui la Chiesa ha la possibilità di perorare l’importanza incessante delle dimensioni spirituali della cultura, che per lungo tempo sono state al centro della cultura africana.
La Chiesa africana deve rendere testimonianza della riconciliazione avvenuta per mezzo di Cristo e del suo ministero di riconciliazione. Possiamo far ciò, innanzitutto, testimoniando che viviamo come una comunità di fede riconciliata. Non può esservi proclamazione autentica di riconciliazione senza questo primo passo (53). La via per la riconciliazione in Africa inizia col riconoscimento del nostro bisogno di essere riconciliati come Chiesa. Il Corpo di Cristo, che è la Chiesa africana, deve essere unito nell’amore di Cristo. Dobbiamo rappresentare il modello di unità in cui tutte le membra del corpo desiderano condividere la sofferenza di una di esse, così come condividiamo la gioia gli uni degli altri (1 Cor 14, 26). In questo senso, manifestiamo il potere unificante delle acque battesimali e del Sangue Prezioso di Cristo, e possiamo invitare tutti a partecipare al mistero di redenzione di Cristo.







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