Intervento del Card. Tarcisio BERTONE, Segretario di Stato (CITTÀ DEL VATICANO)
S.Em.R. Card. Tarcisio BERTONE, S.D.B., Segretario di Stato (CITTÀ DEL VATICANO)
Nell’Esortazione
apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa, il Papa Giovanni Paolo II di v.m. ha
voluto sottolineare come il Sinodo dei Vescovi “costituisca uno strumento quanto mai
propizio per favorire la comunione ecclesiale” (m. 15). Questa comunione affettiva
ed effettiva delle Chiese particolari con la Chiesa universale trova nell’azione dei
Nunzi Apostolici uno snodo insostituibile e particolarmente importante nella realtà
del Continente africano. Si tratta di una fitta rete di presenze che non è finalizzata
soltanto a promuovere e sostenere i rapporti fra la Santa Sede e le Autorità statali,
bensì intende prima di tutto “rendere sempre più saldi ed efficaci i vincoli di comunione
fra la Sede Apostolica e le singole Chiese particolari” (Can. 364), attraverso l’assistenza
e il consiglio che i Rappresentanti Pontifici prestano ai Vescovi. In quest’ ottica
di comunione va pertanto collocata la missione diplomatica della Santa Sede, che,
soprattutto nel corso dell’ultimo decennio, ha favorito il sorgere di Accordi o altre
convenzioni con le Autorità statali. I Rappresentanti Pontifici danno voce al Santo
Padre, nella difesa della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali, così
come, in collaborazione con gli Episcopati, si adoperano in difesa della libertà religiosa
e della promozione di un dialogo autentico, sia con le altre Chiese o comunità ecclesiali,
che con gli appartenenti ad altre religioni, come pure, naturalmente, con le Autorità
civili. Tale amore per l’uomo, la pace e la giustizia, che vuole guardare all’ Africa
“nella luce di Dio”, non può che spingere i Rappresentanti Pontifici a testimoniare
la sollecitudine del Santo Padre, e in lui della Chiesa universale, per il bene comune
di ogni Paese.