Il Cenacolo di Leonardo in Vaticano protagonista dei Venerdì di Propaganda
È stato presentato ieri a Roma, in occasione del battesimo del nuovo ciclo de “I venerdì
di propaganda” il volume, edito recentemente dalla Lev, la Libreria Editrice Vaticana,
in copie numerate, dal titolo “Il Cenacolo di Leonardo in Vaticano. Storia di un arazzo
in seta e oro”. L’opera, aperta al pubblico, si trova nella Sala VIII della Pinacoteca
Vaticana. Un grande risultato dal punto di vista artistico e teologico. C’era per
noi Alessandra De Gaetano.
Capolavoro
dell’arte rinascimentale, l’arazzo in seta e oro raffigurante il Cenacolo di Leonardo
svela per la prima volta al mondo la trama dei fatti sulle circostanze riguardo alla
sua commissione. Uno scambio di doni tra un Papa e un Re, in occasione delle nozze
tra Caterina de Medici, nipote di Papa Clemente VII, con Enrico d’Orleans, figlio
del re Francesco I di Francia. Quest’ultimo - si racconta - donò al Papa l’arazzo
di Leonardo. L’arazzo, autenticato su disegno di Leonardo, custodisce anche un messaggio
cifrato in codice, nascosto tra le pieghe della sua tessitura. Ce lo svela l’autrice
del volume, Sabrina Sforza Galitzia:
“Leonardo
vuole far capire che è necessario nella vita darsi un cammino, un percorso per raggiungere
una meta. E per lui, la meta, in questo caso, nel Cenacolo, è Cristo, è Dio. Lui è
il protagonista e Lui è il finale, nel momento in cui ritornerà e instaurerà il suo
Regno”. L’opera realizzata da Leonardo, che ne ha eseguito il disegno,
è stata riprodotta nelle Fiandre su commissione di Luigi XII, re di Francia. Ma qual
è la trama dei fatti? Ancora l’autrice:
“La trama
dei fatti è che questo arazzo è stato sicuramente elaborato in toto da Leonardo. Lui
ha voluto soddisfare il desiderio immenso di un re – che pazzamente voleva addirittura
spostare l’intero muro del Cenacolo di Milano in Francia – attuando un cartone per
fare l’arazzo; lavora in grande segreto, e con molta probabilità si reca anche nelle
Fiandre per supervisionare la tessitura, avendo enorme esperienza di telai e di tessitura
e filatura”. Immagini simboliche, messaggi cifrati, emblemi
araldici che arricchiscono l’iconografia religiosa dell’Ultima Cena del Cristo, nell’apice
espressivo in cui l’arte si fonde con il sacro. Qual è il messaggio dell’opera di
Leonardo? Ascoltiamo il cardinale Raffaele Farina, bibliotecario
di Santa Romana Chiesa, autore della prefazione al volume:
“Amore
del bello e tutto ciò che è bello è vero porta a Dio. Per alcuni in una maniera più
diretta, per altri con un’ascesa che fa parte del percorso dell’anima verso Dio”.