Nobel per la Pace a Barack Obama. Apprezzamento in Vaticano
E’ il presidente statunitense Barack Obama il premio Nobel per la Pace 2009. Il Comitato
di Oslo ha comunicato questa mattina la propria decisione. Una scelta “salutata con
apprezzamento in Vaticano alla luce dell’impegno dimostrato dal presidente per la
promozione della pace nel campo internazionale, e in particolare anche recentemente
in favore del disarmo nucleare”: è quanto ha affermato padre Federico Lombardi, direttore
della Sala Stampa della Santa Sede, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti.
“Ci si augura - ha aggiunto - che questo importantissimo riconoscimento incoraggi
ulteriormente tale impegno difficile ma fondamentale per l’avvenire dell’umanità,
affinché possa portare i risultati sperati”. Il servizio di Giada Aquilino:
E’ bastato
meno di un anno al presidente Barack Obama per convincere il Comitato di Oslo: a nove
mesi dal suo insediamento alla Casa Bianca, Obama ha infatti vinto il Nobel per la
Pace 2009. La motivazione è legata agli “sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia
internazionale e la cooperazione tra i popoli”. Apprezzato l’impegno del presidente
per “un mondo senza armi nucleari”, per “un nuovo clima nelle relazioni internazionali”
e nella “sfida ai cambiamenti climatici”. Il riconoscimento - una medaglia d'oro,
un diploma e un assegno da un milione di euro - sarà consegnato a Oslo il prossimo
10 dicembre. Sul significato di questa attribuzione, ascoltiamo l’ambasciatore degli
Stati Uniti presso la Santa Sede, Miguel H. Díaz:
R.
– Siamo lieti per questo importantissimo onore. Al presidente sono stati riconosciuti
gli sforzi di costruire la comprensione tra i popoli, come aveva già manifestato nel
discorso al mondo musulmano al Cairo, nel corso dei suoi viaggi e in altri discorsi
e iniziative. Credo che il Comitato abbia riconosciuto il suo impegno per l’eliminazione
delle armi nucleari. Vorrei dire anche che nel colloquio che ho avuto venerdì scorso
con il Santo Padre Benedetto XVI, anche il Pontefice ha ringraziato il presidente
per i suoi sforzi a favore della pace. Questo Premio è per noi una grandissima opportunità
di continuare il lavoro per la costruzione di un mondo e di un’umanità migliori.
D.
– È stato premiato lo sforzo per un mondo senza armi nucleari. Ecco: il riferimento
è all’Iran e al Medio Oriente in generale?
R. – Credo
che il riferimento sia veramente a tutto il mondo. Abbiamo bisogno di pace e di un
nuovo tipo di relazioni umane. Credo che il Premio riconosca l’impegno del presidente
a costruire questo mondo: ad eliminare le armi nucleari in tutte le parti del mondo.
D.
– Che importanza ha il Premio Nobel al presidente Obama nelle relazioni tra Santa
Sede e Stati Uniti?
R. – Credo che per la Santa Sede
– come ha detto anche il Papa nella conversazione che ho avuto con lui venerdì scorso
in occasione della presentazione delle mie credenziali – l’abolizione delle armi nucleari
sia una sfida per la quale dobbiamo lavorare insieme. Come ambasciatore degli Stati
Uniti mi sento profondamente onorato che sia stato conferito al presidente Obama e
speriamo che questo riconoscimento ci sostenga nel nostro impegno per la collaborazione
tra i popoli e con tutte le persone di buona volontà, affinché con le parole e con
le azioni si riesca ad abolire le armi nucleari.
Per
un commento sul Nobel per la Pace 2009 a Barack Obama, sentiamo Paolo Mastrolilli,
esperto di politica statunitense del quotidiano La Stampa:
“Obama
si è impegnato a favorire il dialogo, in particolare quello con l’Iran e ha cambiato
la politica americana in Medio Oriente. Il problema è che naturalmente Barack Obama
è presidente da poco tempo e non ha avuto ancora la possibilità di ottenere dei risultati
concreti con questa sua nuova politica. Quindi questo è un po’ un Nobel più alle intenzioni
del presidente che non ai risultati”.