I vescovi Usa: la riforma sanitaria rispetti la vita e la dignità di ognuno
L’episcopato degli Stati Uniti esprime preoccupazione per l’andamento del dibattito
sulla riforma sanitaria in corso al Congresso di Washington. In una lettera firmata
dal cardinale Justin Rigali, presidente del Comitato delle attività pro-life
della conferenza episcopale Usa, e dai vescovi William Murphy e John Wester, rispettivamente
responsabili del comitato per la Giustizia interna e lo Sviluppo Umano e del comitato
per l’Immigrazione, ribadiscono i tre principali criteri indicati dai vescovi per
la riforma: che nessuno sia obbligato a pagare la pratica degli aborti, che il sistema
sanitario sia accessibile ai poveri e ai più deboli e che si risponda alle necessità
degli immigrati regolari. I presuli riaffermano il loro impegno a lavorare con il
Congresso e la Casa Bianca per l’approvazione di una buona riforma sanitaria, ma avvertono
che qualora la legislazione finale non incontrasse i principi indicati dall’episcopato
“non avrebbero altra scelta che opporsi alla legge”. Nell’auspicare che la riforma
tenga conto dei tre criteri, esprimono tuttavia apprensione quando sono sconfitti
in commissione quegli emendamenti volti a proteggere la libertà di coscienza e ad
assicurare che i soldi pubblici dei contribuenti non siano impiegati per pagare l’aborto.
La Conferenza episcopale degli Stati Uniti è impegnata da decenni in favore di una
riforma sanitaria che protegga la vita, la dignità e la salute di ogni cittadino americano.
(A.G.)