2009-10-09 15:23:27

Domenica la canonizzazione di Damiano De Veuster: si fece lebbroso per i lebbrosi


Dal Belgio alle Hawaii: è il viaggio che ha compiuto per dedicarsi alla missione Damiano De Veuster, religioso della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che sarà canonizzato domenica da Benedetto XVI a Roma, in Piazza San Pietro. Vissuto nel XIX secolo, nel 1873 si è offerto come volontario per assistere i lebbrosi che venivano confinati nell’isola lazzaretto di Molokai. Oltre che prete, è stato anche medico e si è prodigato in diversi modi per i malati, perfino sperimentando su di sé nuovi farmaci quando ha contratto la lebbra che lo ha condotto alla morte. Al microfono di Tiziana Campisi, padre Alfred Bell, della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, postulatore della Causa di Canonizzazione, descrive il modo in cui Damiano ha vissuto la sua vocazione:RealAudioMP3

R. – Quando Damiano ha detto “sì” ha continuato in questa missione fino alla fine. Al vescovo, che domandava ai sacerdoti chi volesse andare ad aiutare questi poveri lebbrosi, egli ha risposto: "Lo voglio io!" Si è quindi recato lì e vi è rimasto fino alla morte. E’ rimasto 14 anni da solo, ha fatto esattamente ciò che Gesù Cristo ha detto: “Se uno ama una persona, un amico, dà la sua vita per lui” e lui lo ha fatto nel vero senso della parola.
 
D. – Che esempio ci lascia?
 
R. – Il governo delle Hawaii aveva portato gli ammalati in un’isola molto piccola, così la società non aveva più questo problema. Padre Damiano De Veuster ha fatto di questa gente una vera comunità, ha dato loro la speranza. Era un missionario attivo, che ha lavorato in ogni campo, con i lebbrosi. Con i più forti ha creato un ospedale, con altri invece un coro con degli strumenti, ha fatto tutto ciò che potesse aiutarli. E’ per questo che oggi egli è un esempio di comunità; in un tempo in cui tutti sono egoisti e pensano per sé egli ha dato un esempio di come si può condividere in una società e in una comunità in condizioni così difficili. Padre Damiano è anche un esempio per coloro che non hanno voce nella nostra società: i lebbrosi non contavano niente nella società delle Hawaii. Lui invece ha detto: “Voi contate, voi siete agli occhi di Dio pietre preziose” ed oggi per molta gente che non ha voce nei diversi ambiti della vita, padre Damiano è anche un “uomo della speranza”.
 
D. – Quale messaggio giunge all’uomo di oggi da padre Damiano?
 
R. – Damiano diceva: “Sì, io vado e non ritorno”. Questo non vuol dire che non abbia avuto dei problemi, ma quello che ognuno dovrebbe fare è ripensare se quello che sta facendo è giusto o meno. Damiano ha dato a molti l’esempio di come si può cambiare la vita. Noi non abbiamo soltanto la via economica e professionale, ma c’è anche quella che prevede l’aiuto all’altro. Quest’ultima via per lui ha significato anche isolamento, solitudine e questa è una cosa che nella società di oggi sperimentano in molti. Lui ha però mostrato che c’è sempre speranza. Oggi Damiano rimane chi ripete: “Voi avete un valore indipendente dalla vostra situazione”. E’ stato un servitore di Dio e resterà per tutti un servitore delle persone.







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