2009-10-08 18:22:13

Intervento di Mons. Vincent COULIBALY, Arcivescovo di Conakry (GUINEA)


S. E. R. Mons. Vincent COULIBALY, Arcivescovo di Conakry, Presidente della Conferenza Episcopale (GUINEA)



L’interesse della Chiesa-Famiglia di Dio che si trova in Guinea per le questioni della riconciliazione, della giustizia e della pace, è emerso spesso dagli interventi dei suoi pastori. Ricordiamo il coraggio e la determinazione dei nostri predecessori che hanno denunciato le trappole maliziose dei poteri creati per prendere in ostaggio ciò che c’è di più nobile nell’uomo: la libertà.

Possiamo contare su numerose figure carismatiche che hanno gettato nel cuore del nostro popolo i semi della riconciliazione, della giustizia e della pace. Pensiamo innanzitutto ai missionari espulsi nel 1967 a causa della loro visione profetica su quella che sarebbe stata la sorte del nostro popolo. Gli interventi dei nostri due predecessori, Mons. Raymond-Marie Tchidimbo e Mons. Robert Sarah, sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace, continuano a essere ancora oggi pertinenti per gli abitanti della Guinea.

Sulla loro scia, l’episcopato oggi continua a richiamare l’attenzione dei dirigenti sull’istanza della riconciliazione, della giustizia e della pace. Continua a svolgere il suo ruolo di sentinella alle porte della città. In numerose dichiarazioni, ha invitato gli abitanti della Guinea al dialogo. L’ultima dichiarazione è stata pubblicata il 25 settembre 2009.

Purtroppo il suo richiamo del 25 settembre non è stato ascoltato perché quando parla il demonio-denaro, i suoi numerosi adepti gioiscono e nulla impedisce loro di agire. Neppure la morte è un ostacolo per loro. Così, il 28 settembre 2009, il popolo era di nuovo in lutto per la morte tragica di decine o di centinaia di persone in seguito a una manifestazione repressa nel sangue dai militari.

Questa azione dell’episcopato non può esistere senza il contributo di un laicato organizzato e impegnato sul campo attraverso, per esempio, l’Organizzazione Cattolica per la Promozione Umana (OCPH) e la Commissione Giustizia e Pace. Tuttavia, siamo ancora lontani da questo laicato santo che il Primo Sinodo auspicava. L’appello del Papa, nella sua prima enciclica “Deus Caritas est”, a distinguere l’ordine giusto dall’uomo giusto, ci hanno ancor più motivato nella formazione del laicato.

D’altro canto, riteniamo urgente promuovere il dialogo interreligioso tripartito tra cristianesimo, religione tradizionale africana e islam per costruire la pace e per mettere maggiormente in luce lo spirito della fraternità e della solidarietà del genio culturale africano.

Infine, rivolgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti al Santo Padre per il suo sostegno al nostro paese nel corso dell’Angelus di domenica scorsa.








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