2009-10-08 18:37:44

Intervento di Mons. Barry Alexander Anthony WOOD, Vescovo titolare di Babra (SUDAFRICA)


S. E. R. Mons. Barry Alexander Anthony WOOD, O.M.I., Vescovo titolare di Babra, Vescovo ausiliare di Durban (SUDAFRICA)



Ho pensato che fosse utile per le mie sorelle e per i miei fratelli del Sinodo riflettere su un’iniziativa della Conferenza dei Vescovi cattolici del Sudafrica (SACBC), presa dopo le nostre prime elezioni democratiche nel 1994. Si tratta della creazione di un Ufficio Cattolico per i rapporti con il Parlamento (CPLO).

Scopo di tale Ufficio è proprio quello di fare ciò che dice la sua denominazione, vale a dire mantenere rapporti con il Parlamento. Sebbene il Sudafrica sia cattolico soltanto per il 9%, il 22% dei 440 membri del Parlamento è cattolico. Tuttavia, e questo è un aspetto importante, il lavoro dell’Ufficio (stabilire rapporti, svolgere ricerche e fornire informazioni) si rivolge a tutti i parlamentari, indipendentemente dalla loro religione o dal loro bagaglio politico.

Abbiamo un numero di ricercatori a tempo pieno che studia in profondità tutti gli aspetti della legislazione che viene sottoposta al Parlamento. Lo facciamo basandoci su un sistema di valori fondato sul Vangelo, che attinge a piene mani dalla Dottrina Sociale della Chiesa. I parlamentari non hanno le risorse né il tempo per approfondire ogni singolo tema. Pertanto questo lavoro di ricerca è assai apprezzato da molti di loro.

Inoltre, anche verbalmente o per iscritto, comunichiamo i punti di vista dei cattolici sulla legislazione entrante in sede di Commissioni parlamentari ad hoc. Tali studi vengono messi a disposizione anche di un pubblico molto più vasto, in quanto riflettono le opinioni e i commenti sulla legislazione appena approvata. Ciò produce, a livello nazionale e talvolta internazionale, una consapevolezza fra un maggior numero di persone circa le questioni politiche e le risposte della Chiesa Cattolica.

Negli ultimi dodici anni il CPLO ha avuto un’influenza enorme sul Parlamento e tale influenza è in crescita. Il contatto sociale informale con i parlamentari rappresenta un altro importante aspetto del nostro lavoro.

I parlamentari vengono spesso invitati a partecipare a funzioni sociali organizzate dalla Chiesa al semplice scopo di conoscerli e ringraziarli.

L’Ufficio Cattolico per i Rapporti con il Parlamento organizza regolarmente dibattiti su importanti argomenti di pubblico interesse, come l’attuale situazione dello Zimbawe o la nuova legislazione sui Diritti del Bambino. Relatori di chiara fama appartenenti a tutti gli schieramenti politici e circoli ecclesiali vengono invitati a questi pubblici dibattiti che richiamano un pubblico numeroso.

L’Ufficio, due volte l’anno, organizza corsi di formazione per persone di altri paesi scelte e inviate dalle rispettive Conferenze Episcopali. Oggi, lo Zimbawe, l’Etiopia , la Repubblica Democratica del Congo e la Sierra Leone, per menzionarne alcuni, hanno beneficiato di questi programmi di formazione.

La Conferenza episcopale del Sudafrica vorrebbe appoggiare il suggerimento dell’Arcivescovo Berhaneyesus Souraphiel (Addis Abeba) di nominare in seno all’Unione africana un rappresentante cattolico permanente e a tempo pieno, non più soltanto in veste di semplice osservatore.








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