Intervento di Mons. Barry Alexander Anthony WOOD, Vescovo titolare di Babra (SUDAFRICA)
S. E. R. Mons. Barry Alexander Anthony WOOD, O.M.I., Vescovo titolare di Babra, Vescovo
ausiliare di Durban (SUDAFRICA)
Ho pensato che fosse utile per le mie
sorelle e per i miei fratelli del Sinodo riflettere su un’iniziativa della Conferenza
dei Vescovi cattolici del Sudafrica (SACBC), presa dopo le nostre prime elezioni democratiche
nel 1994. Si tratta della creazione di un Ufficio Cattolico per i rapporti con il
Parlamento (CPLO).
Scopo di tale Ufficio è proprio quello di fare ciò che dice
la sua denominazione, vale a dire mantenere rapporti con il Parlamento. Sebbene il
Sudafrica sia cattolico soltanto per il 9%, il 22% dei 440 membri del Parlamento è
cattolico. Tuttavia, e questo è un aspetto importante, il lavoro dell’Ufficio (stabilire
rapporti, svolgere ricerche e fornire informazioni) si rivolge a tutti i parlamentari,
indipendentemente dalla loro religione o dal loro bagaglio politico.
Abbiamo
un numero di ricercatori a tempo pieno che studia in profondità tutti gli aspetti
della legislazione che viene sottoposta al Parlamento. Lo facciamo basandoci su un
sistema di valori fondato sul Vangelo, che attinge a piene mani dalla Dottrina Sociale
della Chiesa. I parlamentari non hanno le risorse né il tempo per approfondire ogni
singolo tema. Pertanto questo lavoro di ricerca è assai apprezzato da molti di loro.
Inoltre,
anche verbalmente o per iscritto, comunichiamo i punti di vista dei cattolici sulla
legislazione entrante in sede di Commissioni parlamentari ad hoc. Tali studi vengono
messi a disposizione anche di un pubblico molto più vasto, in quanto riflettono le
opinioni e i commenti sulla legislazione appena approvata. Ciò produce, a livello
nazionale e talvolta internazionale, una consapevolezza fra un maggior numero di persone
circa le questioni politiche e le risposte della Chiesa Cattolica.
Negli ultimi
dodici anni il CPLO ha avuto un’influenza enorme sul Parlamento e tale influenza
è in crescita. Il contatto sociale informale con i parlamentari rappresenta un altro
importante aspetto del nostro lavoro.
I parlamentari vengono spesso invitati
a partecipare a funzioni sociali organizzate dalla Chiesa al semplice scopo di conoscerli
e ringraziarli.
L’Ufficio Cattolico per i Rapporti con il Parlamento organizza
regolarmente dibattiti su importanti argomenti di pubblico interesse, come l’attuale
situazione dello Zimbawe o la nuova legislazione sui Diritti del Bambino. Relatori
di chiara fama appartenenti a tutti gli schieramenti politici e circoli ecclesiali
vengono invitati a questi pubblici dibattiti che richiamano un pubblico numeroso.
L’Ufficio, due volte l’anno, organizza corsi di formazione per persone di
altri paesi scelte e inviate dalle rispettive Conferenze Episcopali. Oggi, lo Zimbawe,
l’Etiopia , la Repubblica Democratica del Congo e la Sierra Leone, per menzionarne
alcuni, hanno beneficiato di questi programmi di formazione.
La Conferenza
episcopale del Sudafrica vorrebbe appoggiare il suggerimento dell’Arcivescovo Berhaneyesus
Souraphiel (Addis Abeba) di nominare in seno all’Unione africana un rappresentante
cattolico permanente e a tempo pieno, non più soltanto in veste di semplice osservatore.