Attentato contro l'ambasciata indiana a Kabul: 17 morti
Almeno 17 persone morte e 76 ferite questa mattina a Kabul, in Afghanistan, per un’autobomba
nei pressi dell’ambasciata indiana. Il presidente afghano Karzai ha condannato con
forza l’azione terroristica rivendicata dai talebani, che parlano di 35 vittime. Intanto
la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza in Afghanistan (Isaf) ha annunciato
che, nel corso di un’operazione militare nella provincia orientale di Logar contro
un comandante talebano, è stato ucciso per errore un bambino. Era stato chiesto ai
civili di abbandonare la zona. Intanto ieri il presidente americano Obama ha incontrato
i suoi principali consiglieri per discutere della nuova strategia da adottare in Afghanistan.
La riunione si è tenuta proprio nel giorno dell’ottavo anniversario dell’attacco anglo-americano
contro il Paese asiatico, allora governato dai Talebani. Il servizio da New York di
Elena Molinari: Barack Obama
è alla ricerca di un compromesso sull’Afghanistan. Nell’ottavo anniversario dell’intervento
americano nel Paese. Il presidente Usa resta contrario al ritiro ma è ancora incerto
sull’invio di rinforzi richiesto dai militari. Intanto ieri è arrivata formalmente
sulla scrivania di Obama la richiesta di 40 mila soldati in più che il generale McChrystal,
il capo delle forze Usa e Nato in Afghanistan, aveva fatto trapelare alla stampa nei
giorni scorsi. Obama la prenderà in esame a partire da domani ma i repubblicani gli
fanno fretta e l’opinione pubblica resta incerta. “Non voglio che il dibattito sia
ridotto a un aut-aut, o via dal Paese o raddoppiamo lo sforzo”, avrebbe detto Obama
e il segretario generale Nato gli ha dato manforte. “È prematuro - ha detto Rasmussen
- discutere di numeri”. Questo mentre un sondaggio vede una solida maggioranza di
americani convinta che la guerra in Afghanistan valga il sangue versato, anche se
3 su 10 temono un altro Vietnam. Ieri Obama ha convocato il suo Consiglio di guerra
alla Casa Bianca e la riunione è stata estesa al Pakistan che si aggiunge alla lista
di chi mette fretta a Obama. Secondo il ministro degli Esteri Kureishi, infatti, abbandonare
l’Afghanistan ai talebani sarebbe un colpo mortale per il suo Paese. (Da New York,
Elena Molinari)