Il rapporto tra fede e scienza al centro dell’intervento del cardinale Pell a Sydney
“Continuerò a credere nell'unico e vero Dio dell'amore perché penso che nessun ateo
possa spiegare il sorriso di un bambino”. Sono le parole del cardinale George Pell,
arcivescovo di Sydney, pronunciate nel corso del suo intervento al “Festival of Dangerous
Ideas” che si è tenuto lo scorso fine settimana all'Opera House della metropoli australiana.
Come riporta Zenit, il porporato ha affermato che molte persone considerano Dio “un
nemico” oppure, in base alle recenti scoperte della fisica e della biologia, “un matematico
di prima categoria”. “Non è possibile arrivare a Dio – ha continuato - nel contesto
della scienza, perché Dio è fuori dallo spazio e dal tempo”. “Il Dio su cui stiamo
discutendo - ha proseguito l’arcivescovo di Sidney - non è un Dio contrattato per
riempire i vuoti della nostra conoscenza scientifica attuale, che si riempiranno quando
la scienza progredirà”.“E' l'insieme dell'universo che non si spiega da sé, includendo
l'infrastruttura e gli elementi che comprendiamo scientificamente”. Inoltre, interpellato
sull’ateismo in Australia, il cardinale Pell ha affermato che l’assenza di Dio è legata
“all’ostilità laicista nei confronti del cristianesimo” in particolare per “la difesa
cristiana della vita, del matrimonio, della famiglia e del legame della sessualità
con l’amore e la vita”. (B.C.)