2009-10-07 15:00:54

Il Beato Sigismondo Felice Felinski sarà canonizzato domenica dal Papa


È stato vescovo titolare di Tarso e arcivescovo di Varsavia dove ha voluto avviare una decisa azione di rinascita spirituale e morale incrementando la preparazione del clero, la catechesi al popolo, l’assistenza per i poveri e i bambini. Sigismondo Felice Felinski, che sarà canonizzato domenica dal Papa in Piazza San Pietro, insieme ad altri quattro Beati, è nato nell’attuale Ucraina, ha studiato a Mosca e nel 1857 a Pietroburgo ha fondato la Congregazione delle Suore della Famiglia di Maria. Per la sua fedeltà a Roma e i suoi contatti con la Sede Apostolica senza la mediazione del governo zarista, il 14 giugno 1863 è stato deportato e condannato all’esilio ma ha continuato ad assistere spiritualmente i cattolici e gli esiliati in Siberia. Al microfono di Tiziana Campisi, suor Teresa Antonietta Frącek, francescana della Famiglia di Maria e postulatrice della causa di canonizzazione, descrive i tratti di mons. Felinski:RealAudioMP3

R. – Lo chiamavano “apostolo della concordia nazionale e della fratellanza evangelica”. E’ da annoverare tra i grandi riformatori religiosi che si dedicavano al risveglio del cattolicesimo nell’impero russo. Rappresenta un modello di vita, di carità di Dio e di amore per la patria. Al contempo è simbolo di unità, di fratellanza delle nazioni sulla base del Vangelo. A Pietroburgo era padre spirituale degli alunni dell’Accademia ecclesiastica romano-cattolica e docente nella stessa, ma guardava anche la gente, i poveri, gli orfani. E per loro ha fondato un ricovero e al contempo una comunità religiosa che ha chiamato “Famiglia di Maria”. Desiderava che le suore, dedicandosi a Dio, al servizio della Chiesa, formassero una nuova famiglia per gli orfani e per i poveri che non hanno una propria casa e una propria famiglia.

D. – Quale esempio ci lascia Sigismondo Felice Felinski?

 
R. – Era un uomo di grande semplicità e umiltà, era di povertà francescana. Cristo era per lui Via, Verità, Vita. Noi possiamo attingere anche per i nostri tempi alla sua spiritualità. In lui è da sottolineare questo servire Dio e gli uomini con grande semplicità, e attraverso lo stile di vita del Beato Sigismondo è possibile rileggere il Vangelo. Era un grande veneratore della Madonna e si appoggiava molto alla Divina Provvidenza. Non si è mai scoraggiato, ha sempre avuto una fiducia incondizionata nella Provvidenza divina. Oggi ognuno può rileggere di nuovo il Vangelo tenendo presente il modo in cui è vissuto Sigismondo e portare nella propria vita e nel proprio lavoro la serenità e la semplicità che lo hanno contraddistinto.







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