2009-10-07 15:00:01

Afghanistan: a otto anni dall’intervento, Obama rilancia la lotta contro il terrorismo


Non si ferma la violenza in Afghanistan. Due civili sono morti ed altri 25 sono rimasti feriti nel sud nell'esplosione di un razzo che ha colpito un autobus nel distretto di Qara Bagh. Nella provincia occidentale di Herat, un reparto congiunto di forze militari internazionali e dell'esercito afghano ha attaccato una base d’insorti, uccidendone sei. Sempre ad Herat, un soldato spagnolo è stato ucciso dall’esplosione di una mina. Ieri, alla vigilia dell'ottavo anniversario dell'inizio della guerra in Afghanistan, Barack Obama ha confermato l’impegno dell’amministrazione Usa nella lotta senza quartiere alla rete terroristica di Al Qaeda. Dagli Stai Uniti Elena Molinari:RealAudioMP3

Barack Obama non ha ancora deciso quale sarà la sua strategia per l’Afghanistan, ma a otto anni dall’inizio della guerra nel Paese asiatico il dibattito all’interno della sua amministrazione sulle opzioni che ha di fronte si fa infuocato. Ieri, lo stesso Obama ha promesso ad Al-Qaeda di colpirla ovunque si trovi ed ha assicurato che il suo governo raddoppierà gli sforzi per affrontare chi continua ad attentare la sicurezza del Paese. Per i comandanti militari, in Afghanistan quest’impegno si deve tradurre in rinforzi. Lo ha precisato nelle ultime settimane il capo delle forze statunitensi nel Paese, il generale Stanley McChrystal, ed Obama se lo è sentito ripetere ieri anche da un gruppo di senatori e deputati repubblicani chiamati a discutere con lui e con i colleghi democratici della situazione. Intanto, forse per far pressione su un’opinione pubblica restia ad inviare più truppe a Kabul, ieri anche il capo del Pentagono, Robert Gates, ha ammesso che i talebani stanno vincendo e solo perché gli Stati Uniti ed i loro alleati non sono riusciti a mandare più uomini sul terreno.

 
Pakistan
Le forze di sicurezza pakistane hanno annunciato di aver ucciso il comandante talebano Nisar, conosciuto anche come Ghazi, uno dei leader più importanti del movimento. Secondo la tv pakistana, il leader talebano è stato ucciso durante scontri tra esercito e militanti talebani questa mattina a Matta, nella valle dello Swat. Dal ministro dell’Interno pakistano arriva invece la conferma dell’uccisione del nuovo leader dei talebani, Hakimullah Mehsud, annunciata nelle scorse settimane da fonti dell'intelligence. Il ministro sostiene quindi che l’uomo che sostiene di essere Mehsud, apparso pochi giorni fa in un video trasmesso da al-Jazeera, "potrebbe essere un sosia".

Iran nucleare
Parlando dell’incontro bilaterale sul nucleare con gli Usa, avvenuto il primo ottobre a Ginevra, il presidente iraniano, Ahmadinejad, affermando che si è trattato di ''un buon colloquio, logico e in un quadro che accettiamo, fatto di rispetto e giustizia''. Secondo Ahmadinejad, il rappresentante americano e iraniano hanno parlato di “argomenti compresi nel pacchetto di proposte” presentato da Teheran per le trattative con i 5+1, tra i quali ''il disarmo internazionale, la possibilità per tutte le nazioni di accedere alla tecnologia nucleare e la fornitura di combustibile per il reattore di Teheran'' utilizzato a scopi medici.

Medio Oriente
Resta alta la tensione a Gerusalemme, dove la polizia israeliana ha arrestato il leader dell’ala radicale del movimento islamico, lo sceicco Raed Salah, che nei giorni scorsi aveva guidato i disordini alla Spinata delle Moschee. Intanto, è tornato nella regione l’inviato Usa, George Mitchell. La missione è tesa a riavviare il negoziato tra israeliani e palestinesi interrotto dal dicembre scorso dopo l’operazione “Piombo Fuso”, condotta da Tel Aviv nella Striscia di Gaza. Intanto, da Roma, dove si trova in visita ufficiale, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, è tornato ad auspicare l’unità del popolo palestinese, dicendosi favorevole al ritorno alle urne dopo l'incontro tra le fazioni palestinesi fissato per fine ottobre al Cairo, dove è attesa la firma di un accordo.

India
Si aggrava il bilancio delle inondazioni in India. Sono almeno 300 i morti e due milioni e mezzo gli sfollati per le piogge torrenziali che hanno flagellato tre Stati del centro-sud, Karnàtaka, Andhra Pradésh e Maharàshtra. Ad aggravare l'emergenza, lo straripamento di fiumi, Krishna e Tungabhadra, che hanno sommerso decine di migliaia di case. Intanto, il governo indiano valuta gli stanziamenti necessari all’intervento di ricostruzione. Da New Delhi, Maria Grazia Coggiola:RealAudioMP3

 
Come si è verificato anche in altre catastrofi naturali, il governo indiano ha deciso di non chiedere l’aiuto internazionale per gestire l’emergenza dell’alluvione che ha colpito gli Stati meridionali del Karnataka e dell’Andhra Pradesh. I senzatetto sarebbero oltre due milioni, mentre le vittime sono oltre 300 secondo un bilancio ancora parziale, dato che moltissimi villaggi sono ancora sommersi. Dopo le piogge torrenziali della scorsa settimana - che hanno causato lo straripamento dei due fiumi principali della regione - il livello dell’acqua sta ora scendendo, ma ci vorrà tempo prima che gli sfollati raggruppati in circa 1.500 campi di accoglienza possano riprendere la loro vita normale. La priorità è ora quella di garantire la distribuzione di viveri, medicinali e soprattutto acqua pulita. Intanto, ci si continua a chiedere se l’anomalia delle piogge record - dopo una scarsissima stagione monsonica - non sia una manifestazione del cambiamento climatico. Secondo gli esperti, i bacini dei fiumi meridionali Krishna e Godavari non sono soggetti a straripamento, a differenza dei grandi fiumi del nord come il Brahmaputra o il Gange.
 
MyanmarLa leader dell'opposizione del Myanmar, Aung San Suu Kyi, ha incontrato oggi, per la seconda volta in cinque giorni, il ministro nominato ad hoc dalla giunta militare per il dialogo con l'opposizione. Secondo l'avvocato del Premio Nobel per la Pace, i colloqui si concentrano sulla strategia da adottare per ottenere un alleggerimento delle sanzioni contro il Myanmar.

Madagascar
Andry Rajoelina continuerà ad essere presidente di “transizione” del Madagascar. È uno dei punti dell’accordo tra le principali componenti politiche dell’isola e il Gruppo di contatto internazionale incaricato di sollecitare la riconciliazione dopo il golpe del marzo scorso. L’ex capo di stato, Marc Ravalomanana, in esilio in Sudafrica, avrebbe espresso il suo parere favorevole a patto che Rajoelina non si ricandidi alle prossime presidenziali.

Alluvione Messina
Il capo della protezione civile italiana, Guido Bertolaso, ha annunciato in un’informativa alla Camera dei deputati che domani il governo emanerà un'ordinanza che stanzia 20 milioni di euro per le prime emergenze causate dall'alluvione nel Messinese. La somma si aggiunge ad altri 20 milioni della Regione Sicilia. Intanto, nei luoghi del disastro si continua a scavare: il bilancio è fermo a 25 vittime accertate e 10 dispersi, che porta il totale presumibilmente a 35 vittime. Tuttavia, le autorità non escludono che qualche extracomunitario non registrato possa essere rimasto vittima del disastro.

Russia: anniversario omicidio Politkovskaja
In Russia ricorre oggi il terzo anniversario della morte della giornalista Anna Poitkovskaja, brutalmente assassinata nella sua abitazione. Per questo omicidio, non è stato indicato ancora nessun colpevole. Fallito il primo processo, è stata infatti avviata una nuova inchiesta, voluta dai familiari della giornalista e tuttora in corso. Sono quindi ancora tutti da chiarire i punti oscuri di questa vicenda, che pone molti interrogativi nell’opinione pubblica internazionale. Stefano Leszczynski ne ha parlato con Fabrizio Dragosei, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro, edito da Bompiani, “Le Stelle del Cremlino”:RealAudioMP3

R. - Si sapeva che Anna Politkovskaja aveva scritto cose molto dure, magari a volte anche eccessive, contro il Cremlino e contro soprattutto i luogotenenti del Cremlino che hanno governato in questi ultimi anni la Cecenia. E’ un caso sul quale si è mobilitata una parte consistente dell’opinione pubblica russa e questo è un’eccezione.

 
D. - La Russia è passata attraverso un periodo di dissesto politico economico terribile ed è tornata ad essere una grande potenza: l’Occidente deve temere la nuova Russia?

 
R. - Io credo francamente che l’Occidente non debba temere la Russia, ma debba guardare alla Russia con grande attenzione e debba seguirla aiutandola anche a imboccare la strada giusta. La via che seguiva l’ultima amministrazione americana, che era una via di confronto e di imposizione nei confronti della Russia, secondo me era completamente sbagliata perché di fronte a quell’atteggiamento la Russia tende a reagire in maniera sbagliata. Credo che l’atteggiamento giusto dell’Occidente, e dell’Europa in particolare, sarebbe sia quello di incoraggiare la Russia sulle strada delle riforme, sia del ritorno a una piena democrazia, cercando nello stesso tempo, però, anche di richiamarla ai suoi doveri ogni volta che fa qualcosa di sbagliato.

 
Ue, deficit conti pubblici
La Commissione europea ha avviato una procedura per deficit eccessivo nei confronti di Austria, Belgio, Italia, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. L’Unione Europea ha stimato che nel 2009 questi Paesi sforeranno il tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil. Salgono così a 20 su 27 i Paesi della Ue con una procedura per deficit eccessivo aperta, tra cui anche Francia, Spagna e Regno Unito. Annunciando le nuove procedure, il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha esortato gli Stati membri a definire subito “strategie di uscita coordinate” sul fronte del risanamento dei conti pubblici.

Turchia, vertice Fmi – Banca Mondiale
Secondo giorno di scontri a Istanbul tra polizia e dimostranti che protestavano contro la riunione dell'Fmi e della Banca Mondiale. La polizia turca ha fatto ricorso al lancio di candelotti lacrimogeni, ai cannoni ad acqua e ai mezzi blindati per disperdere una folla di alcune centinaia di dimostranti. Gli scontri sono avvenuti a poche centinaia di metri dal luogo dove sono riuniti i rappresentanti dei due organismi finanziari. Ieri, una persona che si trovava sul luogo dei disordini è morta per arresto cardiaco, mentre sono stati eseguiti un’ottantina di arresti. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 280

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