2009-10-06 12:14:56

Relazione di Mons. Wilton Daniel GREGORY, Arcivescovo di Atlanta (USA)


S. E. R. Mons. Wilton Daniel GREGORY, Arcivescovo di Atlanta (STATI UNITI D'AMERICA)

Colgo questa opportunità per riassumere l’importanza che questo secondo Sinodo per l’Africa riveste per la Chiesa negli Stati Uniti d’America. Noi americani ci sentiamo sempre più coinvolti nelle questioni e negli eventi che riguardano il continente africano. Noi, come i popoli di qualunque altra parte del mondo, avvertiamo in modo sempre più intenso l’impatto del carattere sempre più globale del nostro mondo.
Innanzi tutto lodiamo Dio onnipotente per il dono della Fede Unica che unisce la Chiesa negli Stati Uniti a tutte le altre Chiese nel mondo. La nostra comunità cattolica ha tratto diretto beneficio, nell’ultima generazione, dal numero crescente di sacerdoti e religiosi provenienti dal grande continente africano, che ora servono i cattolici in tutta la nazione, facendolo con generosità e zelo. Grazie alla loro presenza conosciamo la fede profonda e la generosità della Chiesa in Africa.
La Chiesa negli Usa è inoltre profondamente grata per l’opportunità di potere assistere le Chiese locali africane attraverso il sostegno dei Servizi di assistenza cattolici, le molte e varie attività missionarie di cooperazione che scaturiscono dal cuore generoso della nostra gente e spesso uniscono diocesi con diocesi e parrocchia con parrocchia nella preghiera reciproca, nell’aiuto finanziario e mediante i contatti personali. Sono felice e orgoglioso di poter riferire che le agenzie della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti da molto tempo lavorano insieme con le Conferenze episcopali e le associazioni di conferenze episcopali nel continente africano nella ricerca della pace e della giustizia. Sono questi segni molto positivi che mostrano come la Chiesa nel mio paese e la Chiesa nei paesi africani si siano adoperate l’una con l’altra nell’opera di evangelizzazione e di assistenza sociale, rendendo in tal modo il tema di questo Sinodo - Al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace - un segno importante di come la Chiesa negli USA e la Chiesa in Africa siano unite nella fede e nella carità.
Ma sappiamo che, ripetendo le parole del Vangelo di san Luca, possiamo soltanto dire: “abbiamo fatto quanto dovevamo fare!” (Lc, 17, 10). Riconosciamo che la risorsa più grande della Chiesa africana è la sua gente. La Chiesa negli USA continua a trarre beneficio da quei popoli africani giunti di recente nel nostro paese come visitatori e nuovi residenti. Diversamente dal passato, quando gli uomini arrivavano incatenati come bestiame umano, oggi giungono a noi operai specializzati, esperti uomini d’affari e studenti che non vedono l’ora di costruirsi una vita nuova in una terra che essi considerano promessa. Molte di queste persone portano con sé una fede cattolica profonda e dinamica con la sua ricca eredità spirituale. Queste persone straordinarie ci sfidano a riscoprire le nostre tradizioni spirituali, spesso messe da parte per gli effetti della nostra ricerca orientata a ciò che è secolare.
Mentre il mio paese ha compiuto un eccezionale e felice progresso nella propria lotta per la riconciliazione razziale e la giustizia, non abbiamo ancora raggiunto la perfezione alla quale il Vangelo chiama l’intera umanità. Abbiamo dunque bisogno di ottenere la riconciliazione, la giustizia e la pace nella nostra propria terra fino a che, come scrisse il dottor Martin Luther King Jr, da una prigione a Birmingham, in Alabama, parafrasando il profeta Amos, non vedremo il compimento ultimo del nostro grande potenziale e lasceremo che “Piuttosto scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne” (Am 5, 24).

La grande terra d’Africa possiede molte altre risorse che il mondo oggi brama e, a volte, persegue con grande avidità e spesso con violenza. Le vostre risorse sono una benedizione per questo pianeta e possono essere usate non solo per portare prosperità ai popoli dell’Africa, ma, se considerate correttamente, anche per portare quel senso di unità della terra e di interconnessione che hanno i popoli ovunque, se le risorse naturali che Dio ha messo nelle nostre mani come patrimonio comune vengono utilizzate correttamente .
Sono profondamente grato al Santo Padre di avermi invitato a questo scambio con i miei fratelli vescovi del continente africano, apprendendo da loro alcune delle loro speranze, lotte e sogni, e a condividere con loro il profondo affetto e il rispetto per la Chiesa negli Stati Uniti d’America.







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