2009-10-06 16:02:34

Msf chiede alle case farmaceutiche di rendere disponibili i brevetti anti Aids


Rendere accessibili al più presto i nuovi farmaci contro l’HIV ai milioni di persone colpite dalla malattia, inserendo i brevetti in un patent pool che comprende una lista di farmaci chiave contro l’HIV. È l'appello lanciato oggi da Medici Senza Frontiere (MSF) a nove compagnie farmaceutiche. Il patent pool è un meccanismo che permette la condivisione di un certo numero di brevetti detenuti da più soggetti e li rende disponibili agli altri membri del consorzio, che di conseguenza li possono produrre o sviluppare ulteriormente. I detentori ricevono le royalty da chi usa i loro brevetti. Questo meccanismo si è già rivelato uno strumento importante nella promozione e nello sviluppo dell’industria aeronautica e delle telecomunicazioni digitali. “L’idea è semplice: alcune compagnie mettono in comune le loro conoscenze in cambio di un equo pagamento delle royalty”, spiega Michelle Childs, direttore delle relazioni istituzionali della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali. "Eppure è un’idea che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui le compagnie considerano la questione dell’accesso ai farmaci contro l’HIV, e potrebbe promuovere l’innovazione in un modo che rappresenta un’alternativa  ai rapporti conflittuali del passato”. La campagna è stata lanciata proprio mentre Unitaid, l’agenzia internazionale per l’acquisto dei farmaci, sta lavorando per costituire un patent pool per i farmaci contro l’HIV.  Per il successo dell’iniziativa è dunque indispensabile che le compagnie detentrici di brevetti accettino di partecipare facendo confluire i loro brevetti nel fondo comune. Il patent pool potrebbe accelerare la disponibilità di versioni più accessibili dei nuovi farmaci, dato che la produzione di versioni generiche di questi prodotti potrebbe iniziare ben prima dei 20 anni di validità del brevetto. Inoltre, le attuali restrizioni in termini di brevetti possono impedire ogni ulteriore sviluppo o perfezionamento dello stesso farmaco, per esempio una versione a uso pediatrico o le sempre più necessarie combinazioni a dose fissa. “Aderire all’iniziativa è un atto volontario, che le compagnie possono scegliere o meno di compiere, ed è proprio questo che noi oggi chiediamo loro di fare”, continua Michelle Childs.  “Per le compagnie questa è l’occasione di dimostrare che sono realmente interessate a trovare il modo di rendere i farmaci salvavita accessibili a tutte le persone colpite dall’HIV nei paesi in via di sviluppo. Alcune compagnie hanno mostrato un certo interesse verso questo progetto, ma a noi serve che facciano di più, che condividano cioè i brevetti dei loro farmaci-chiave facendoli confluire nel patent pool”. MSF chiede dunque ad Abbott Laboratories, Boehringer Ingelheim, Bristol-Myers Squibb, Johnson & Johnson, Gilead Sciences, GlaxoSmithKline, Merck & Co, Pfizer e Sequoia Pharmaceuticals di approfittare delle potenzialità del patent pool e di farvi confluire i brevetti dei loro farmaci contro l’HIV. Molti dei prodotti che MSF, sulla base della propria esperienza sul campo, ha individuato come indispensabili all’iniziativa sono raccomandati all’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’uso nei paesi in via di sviluppo. (M.G.)







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