Msf chiede alle case farmaceutiche di rendere disponibili i brevetti anti Aids
Rendere accessibili al più presto i nuovi farmaci contro l’HIV ai milioni di persone
colpite dalla malattia, inserendo i brevetti in un patent pool che comprende
una lista di farmaci chiave contro l’HIV. È l'appello lanciato oggi da Medici Senza
Frontiere (MSF) a nove compagnie farmaceutiche. Il patent pool è un meccanismo
che permette la condivisione di un certo numero di brevetti detenuti da più soggetti
e li rende disponibili agli altri membri del consorzio, che di conseguenza li possono
produrre o sviluppare ulteriormente. I detentori ricevono le royalty da chi
usa i loro brevetti. Questo meccanismo si è già rivelato uno strumento importante
nella promozione e nello sviluppo dell’industria aeronautica e delle telecomunicazioni
digitali. “L’idea è semplice: alcune compagnie mettono in comune le loro conoscenze
in cambio di un equo pagamento delle royalty”, spiega Michelle Childs, direttore delle
relazioni istituzionali della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali. "Eppure
è un’idea che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui le compagnie considerano
la questione dell’accesso ai farmaci contro l’HIV, e potrebbe promuovere l’innovazione
in un modo che rappresenta un’alternativa ai rapporti conflittuali del passato”.
La campagna è stata lanciata proprio mentre Unitaid, l’agenzia internazionale per
l’acquisto dei farmaci, sta lavorando per costituire un patent pool per i farmaci
contro l’HIV. Per il successo dell’iniziativa è dunque indispensabile che le compagnie
detentrici di brevetti accettino di partecipare facendo confluire i loro brevetti
nel fondo comune. Il patent pool potrebbe accelerare la disponibilità di versioni
più accessibili dei nuovi farmaci, dato che la produzione di versioni generiche di
questi prodotti potrebbe iniziare ben prima dei 20 anni di validità del brevetto.
Inoltre, le attuali restrizioni in termini di brevetti possono impedire ogni ulteriore
sviluppo o perfezionamento dello stesso farmaco, per esempio una versione a uso pediatrico
o le sempre più necessarie combinazioni a dose fissa. “Aderire all’iniziativa è un
atto volontario, che le compagnie possono scegliere o meno di compiere, ed è proprio
questo che noi oggi chiediamo loro di fare”, continua Michelle Childs. “Per le compagnie
questa è l’occasione di dimostrare che sono realmente interessate a trovare il modo
di rendere i farmaci salvavita accessibili a tutte le persone colpite dall’HIV nei
paesi in via di sviluppo. Alcune compagnie hanno mostrato un certo interesse verso
questo progetto, ma a noi serve che facciano di più, che condividano cioè i brevetti
dei loro farmaci-chiave facendoli confluire nel patent pool”. MSF chiede dunque
ad Abbott Laboratories, Boehringer Ingelheim, Bristol-Myers Squibb, Johnson & Johnson,
Gilead Sciences, GlaxoSmithKline, Merck & Co, Pfizer e Sequoia Pharmaceuticals di
approfittare delle potenzialità del patent pool e di farvi confluire i brevetti
dei loro farmaci contro l’HIV. Molti dei prodotti che MSF, sulla base della propria
esperienza sul campo, ha individuato come indispensabili all’iniziativa sono raccomandati
all’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’uso nei paesi in via di sviluppo. (M.G.)