Ancora morti negli scontri militari in Afghanistan
Dieci soldati afghani e uno britannico uccisi e più di cento ribelli talebani morti
o feriti nelle ultime 24 ore nell'est e nel sud dell'Afghanistan. Degli scontri ma
anche delle prospettive del dopo voto in Afghanistan ci parla nel servizio Fausta
Speranza: Secondo
un portavoce del ministero della Difesa, l'esercito e i talebani si sono scontrati
in due operazioni: una nella provincia di Helmand, roccaforte dei talebani nel sud,
e l'altra nella provincia del Nuristan, nell'est del Paese. In quest'ultima provincia
le forze afghane e internazionali hanno lanciato ieri un’offensiva: si tratta della
zona dove otto soldati americani e tre afghani sono morti il 3 ottobre scorso nel
corso di violenti combattimenti, dopo essere stati attaccati da centinaia di talebani.
Intanto, il governo afghano esprime grande preoccupazione per il ritardo accumulato
dagli organismi elettorali nell'annunciare i risultati definitivi delle presidenziali
del 20 agosto. Il governo di Karzai sostiene che il ritardo ha comportato un aggravamento
di vari problemi, fra cui quello del terrorismo. In un documento del Consiglio dei
ministri si legge che “il Paese attraversa un periodo molto critico” segnato da un
“aumento delle attività terroristiche; crescita degli episodi criminali e dei sequestri
e riduzione delle entrate e della capacità del governo di rafforzarsi in periferia”.
La Commissione elettorale indipendente (Iec), sotto la supervisione della Commissione
per i reclami elettorali (Ecc) ha avviato oggi il secondo giorno di revisione di un
campione di circa il 10% dei voti di 3.063 seggi dove potrebbero esservi stati brogli.
La verifica riguarda esattamente 358 urne scelte in base ad un criterio statistico.