Paesi africani reclamano maggior voce nel G20 e nel Fmi
Un seggio per l’Africa nel G-20, l’organizzazione che riunisce le nazioni più industrializzate
e con le economie emergenti, per renderlo più rappresentativo degli equilibri mondiali
e una maggiore presenza dell’Africa negli organismi finanziari internazionali, come
Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca mondiale. È la richiesta dei ministri
delle Finanze membri del gruppo dei Paesi poveri più indebitati (Hipc), che include
35 Stati che stanno rinegoziando il loro debito estero con il Fmi. “Un miliardo di
persone che vivono in Africa ha il diritto di far sentire la propria voce”: ha detto
il ministro camerunense Lazare Essimu Menye, durante una conferenza stampa a margine
dell’incontro del Fmi in corso a Istanbul. Alle domande dei giornalisti se il Sudafrica,
già membro del G-20, non possa rappresentare le istanze del continente, Menye ha risposto
che il Paese dell’Africa australe “difende solo le necessità della sua economia”.
Secondo il ministro nigeriano Ali Lamine Zeine, “poiché in queste sedi internazionali
si discute il destino economico dell’Africa, deve esistere una rappresentanza dei
Paesi africani perché la nostra opinione sia presa in considerazione”. In un comunicato
diffuso ieri a Istanbul, - riferisce l'agenzia Misna - i Paesi dell’Hipc hanno chiesto
di affidare al più presto un peso maggiore ai Paesi africani rispetto alla formulazione
attuale per aiutare gli Stati africani, colpiti duramente dalla crisi economica globale
che ha ridotto i prezzi delle materie prime e eliminato gran parte degli investimenti
stranieri, a mobilitare le proprie risorse interne. Richiesta fatta propria anche
dal direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, che ha sollecitato un aggiustamento
di rotta rispetto all'attuale compagine, rilevando che «è difficile organizzare un'economia
globale lasciando un miliardo di persone fuori da tale processo”. Strauss-Kahn non
ha comunque specificato quali Paesi dovrebbero essere inclusi nell'eventualità di
un allargamento del G-20. (R.P.)