Memoria di Santa Faustina Kowalska, apostola della Divina Misericordia
La Chiesa celebra oggi la memoria di Santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina
Misericordia, canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2000. Ce ne parla Sergio Centofanti.
(musica) Suor
Faustina nasce nel 1905 in un piccolo villaggio della Polonia, terzogenita in una
povera famiglia contadina di 10 figli. Entrata in convento a 20 anni svolge le mansioni
di cuoca, giardiniera e portinaia. Presto iniziano le sue esperienze mistiche. Gesù
le appare e le rivolge parole sorprendenti, trascritte da lei stessa nel suo diario:
le dice di voler concedere “grazie inimmaginabili” a coloro che confidano nella sua
misericordia. Ecco quanto afferma Benedetto XVI: “La misericordia
è in realtà il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio,
il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù
Cristo, incarnazione dell’Amore creatore e redentore”. (Regina Caeli del 30 marzo
2008) Suor Faustina muore nel 1938, a 33 anni, ma le sue
strade si intrecciano col giovane Karol Wojtyla che frequenta quegli stessi luoghi
e s’impregna della spiritualità della Kowalska. Da questo incontro nasce l’Enciclica
Dives in Misericordia, del 1980. Tanto più il mondo “non ha il coraggio” di pronunciare
questa parola – scrive Giovanni Paolo II – tanto più bisogna che la Chiesa la proclami:
la misericordia, è quell’amore “più potente della morte, più potente del peccato e
di ogni male”, capace di sollevare l’uomo dalle sue “abissali cadute”. Ancora le parole
di Benedetto XVI: “Solo la Divina Misericordia è infatti
in grado di porre un limite al male; solo l’amore onnipotente di Dio può sconfiggere
la prepotenza dei malvagi e il potere distruttivo dell’egoismo e dell’odio”. (Omelia
del 2 aprile 2008) E’ un “amore che ha caratteristiche materne e, a
somiglianza di una madre segue ciascuno dei suoi figli, ogni pecorella smarrita”.
E “anche se ci fossero milioni di tali smarrimenti – scrive Giovanni Paolo II nell’Enciclica
- anche se nel mondo l'iniquità prevalesse sull'onestà, anche se l'umanità contemporanea
meritasse per i suoi peccati un nuovo diluvio” come ai tempi di Noè, la Chiesa continuerà
a implorare la Divina Misericordia. E Benedetto XVI aggiunge: “Tutto
ciò che la Chiesa dice e compie, manifesta la misericordia che Dio nutre per l’uomo.
Quando la Chiesa deve richiamare una verità misconosciuta, o un bene tradito, lo fa
sempre spinta dall’amore misericordioso, perché gli uomini abbiano vita e l’abbiano
in abbondanza (cfr Gv 10,10). Dalla misericordia divina, che pacifica i cuori, scaturisce
poi l’autentica pace nel mondo, la pace tra popoli, culture e religioni diverse”.
(Regina Caeli del 30 marzo 2008) Solo la Divina Misericordia
illumina il mistero dell’uomo – ricorda Benedetto XVI: al di fuori di essa non c’è
speranza per l’umanità. E quando tutto sembra avvolto dalle tenebre e dalla disperazione
con Santa Faustina siamo chiamati a dire. Gesù confido in te! (musica)