"L'avventura europea" nel comunicato conclusivo del Ccee
“L’edificazione dell’Europa è davvero un’avventura che vale la pena vivere”. E perciò
“non è il momento di rallentare la marcia o di fermarsi sul bordo del sentiero”. Lo
scrivono i presidenti delle 37 Conferenze episcopali europee nel messaggio finale
della loro assemblea, che si è conclusa ieri mattina a Parigi con la Messa celebrata
nella Cattedrale di Notre Dame. “Vent’anni fa – ricordano – abbiamo assistito alla
caduta del muro di Berlino. Questo evento, destinato a segnare la storia, è stato
preparato da uomini convinti e coraggiosi che non si sono tirati indietro per mancanza
di libertà”. Vent’anni dopo – osservano però i cardinali e vescovi che presiedono
le Conferenze episcopali nazionali – constatiamo che lo straordinario slancio europeo,
con una forte connotazione etica, si è enormemente indebolito”. Consumismo, individualismo
e relativismo sono veleni spirituali che preoccupano. In particolare, dicono i vescovi
europei, destano apprensione “le numerose proposte di legge, nei nostri Paesi o presso
le istituzioni europee, che vanno contro il bene autentico dell’uomo e della società”.
Tuttavia la speranza non deve venir meno. “La difesa della vita, dal concepimento
alla morte naturale, non è una causa persa”, scrivono. E soprattutto c’è la forza
del Vangelo e la visione dell’uomo che ne consegue che, oggi come ieri – conclude
il Messaggio - vogliamo mettere al servizio dell’edificazione dell’Europa. Per farla
crescere veramente". (A cura di Mimmo Muolo)