2009-10-02 18:46:18

Sierra Leone: l’arcivescovo di Libreville parla della ricostruzione a 8 anni dalla fine della guerra


A otto anni dalla fine della feroce guerra civile che per più di un decennio ha insanguinato la Sierra Leone, il Paese sta lentamente tornando a una forma di normalità, anche se deve fare i conti con un’economia disastrata. Ad affermarlo è mons. Edward Tamba Charles, arcivescovo di Libreville in visita nei giorni scorsi a Washington insieme al Nunzio apostolico nel Paese, su invito di una fondazione cattolica statunitense. In un’intervista all’agenzia CNS il presule sierraleonese descrive un Paese avviato a una difficile ricostruzione, dopo una guerra che ha causato decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi, oltre che profonde ferite sociali. Tra gli effetti positivi della fine del conflitto , di cui sono stati protagonisti dal 1991 al 2001 i ribelli del Ruf (Fronte Unito Rivoluzionario), l’arcivescovo segnala la crescita della Chiesa: questo sia per il rientro degli sfollati, sia per l’aumento delle conversioni al cattolicesimo. “La Chiesa - spiega - è stata sempre vicina alla popolazione durante la guerra e quella difficile esperienza ha avvicinato alcune persone alla fede”. Sembrano quindi lontani gli anni in cui la comunità cattolica - che costituisce circa l’8% della popolazione - era presa di mira soprattutto dai ribelli. Nel conflitto diversi sacerdoti e religiosi furono espulsi o uccisi e proprietà ecclesiastiche e strutture cattoliche saccheggiati o distrutti. Tra le priorità nella ricostruzione della società sierraleonese mons. Charles segnala quella del recupero e del reinserimento sociale dei bambini-soldato e delle donne vittime della tratta: “Cominceremo dall’educazione – ha detto il presule - perché sappiamo che l’istruzione è l’unica via sicura per uscire dal circolo vizioso della povertà” . (L.Z.)








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