2009-10-02 19:14:57

Nigeria: i vescovi esortano i fedeli a vivere la Parola di Dio per costruire una nazione unita


Dedicare questo periodo di Quaresima e il tempo che rimane dell’Anno Paolino all’ascolto, alla meditazione e alla testimonianza della Parola di Dio per rinnovarsi e costruire una Nazione unita e prospera. È l’esortazione contenuta nel comunicato finale della sessione primaverile della Conferenza episcopale nigeriana (CBCN), conclusasi sabato ad Abuja. Il tema dell’assemblea, iniziata il 9 marzo, era appunto “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa in Nigeria”. Dopo avere espresso gratitudine per la “continua crescita e vitalità della Chiesa in Nigeria”, ma anche per la grande “reattività, potenzialità e intraprendenza” del popolo nigeriano, nel documento i vescovi si soffermano sui problemi vecchi e nuovi che ostacolano la realizzazione di un’unità nazionale compiuta e consolidata: dalle crisi irrisolte come quella nel Delta del Niger, i conflitti religiosi nel Nord e quelli etnici in altre regioni, alla “corruzione e l’appropriazione indebita di fondi pubblici che hanno messo in ginocchio il Paese”, come dimostra “il collasso delle infrastrutture, la mancanza delle comodità di base, il crescente numero di disoccupati e la costante diffusione del crimine”. Ogni conflitto etnico, religioso o politico, rileva il testo, è “un’occasione perduta nella costruzione della Nazione”. A minare la pace e l’unità della Nigeria contribuiscono oggi anche gli effetti della crisi economica mondiale. I vescovi nigeriani ricordano come a questa crisi abbia “contribuito in larga parte un materialismo sfrenato. Ma il materialismo – osservano - non può essere l’unico fondamento su cui edificare la Nazione. Essa deve essere costruita sui valori spirituali e morali: è la Parola di Dio la luce che ci guida sulla strada verso l’unità nazionale. Dio parla per portare tutti gli essere umani a vivere in amicizia con Lui e gli uni con gli altri come una famiglia, senza discriminazioni di genere, lingua, razza, tribù, colore o religione. La Parola di Dio trasforma la Nazione trasformando gli individui a cominciare dalla famiglia, il primo luogo in cui essa andrebbe letta, insegnata e predicata in modo che i suoi componenti diventino buoni discepoli e buoni cittadini. Il Verbo Incarnato – prosegue il testo - illumina i valori insiti nelle nostre culture tradizionali africane”. La trasmissione di questi valori passa attraverso l’educazione integrale della persona umana: è quindi fondamentale – affermano i vescovi nigeriani - reinserire i valori spirituali e morali nei programmi scolastici. Il testo ricorda, infine, il ruolo centrale del dialogo interreligioso nella promozione della pace. Contrariamente a un’opinione diffusa, non è la religione a minare l’unità della Nazione nigeriana, “bensì il suo abuso” e la cattiva interpretazione dei testi sacri delle varie religioni. Essi dovrebbero invece essere usati per formare credenti “rispettosi della dignità di ogni essere umano”. A questo proposito i presuli esprimono grande apprezzamento per l’opera svolta dal Consiglio interreligioso della Nigeria (NIREC) per promuovere il dialogo e la comprensione tra le religioni nel Paese. (L.Z.)








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