244 Padri Sinodali, 29 esperti, 49 uditori, 3 invitati speciali: con questi numeri,
la Chiesa si prepara a vivere il secondo Sinodo speciale per l’Africa. L’evento si
terrà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre e rifletterà sui temi della riconciliazione,
della giustizia e della pace. Ai lavori parteciperanno anche i delegati fraterni,
rappresentanti di sei Chiese e comunità ecclesiali presenti in Africa, tra cui quella
copta, quella anglicana e quella metodista. L’assise sinodale è stata presentata stamani
nella Sala Stampa della Santa Sede, alla presenza di mons. Nikola Eterović, segretario
generale del Sinodo dei Vescovi. C’era per noi Isabella Piro:
Ottobre,
mese dell’Africa. Nelle prossime tre settimane, lo sguardo della Chiesa universale
si concentrerà, dunque, su questo antico continente. Era già accaduto nel 1994, con
la prima Assemblea speciale dedicata alla terra africana e, a distanza di 15 anni,
i Padri Sinodali hanno avvertito la necessità di riflettere sugli sviluppi del continente.
Un territorio in crescita, che ha visto i cattolici aumentare da 55 a 164 milioni,
in un arco di tempo che va dal 1978 al 2007. Cifre che hanno portato i cattolici dell’Africa
al 17,5%, una percentuale superiore alla media mondiale, che si ferma al 17,3%.
Il
calendario dei lavori prevede 20 Congregazioni generali e 9 sessioni dei Circoli minori.
Benedetto XVI presiederà tre celebrazioni eucaristiche: quella iniziale, domenica
4 ottobre, quella per la canonizzazione di 5 beati, l’11 ottobre, e la Messa finale,
il 25 del mese. Il Papa guiderà anche il Santo Rosario con l’Africa e per l’Africa
che si terrà in Aula Paolo VI sabato 10 ottobre, insieme agli studenti universitari
sia italiani che africani, collegati via satellite. Da segnalare anche la riflessione
sull’Esortazione apostolica post-sinodale “Ecclesia in Africa”, che avrà luogo il
5 ottobre, nel pomeriggio.
Tre appuntamenti, poi,
riguardano gli Invitati speciali che parleranno in Aula: si tratta del Patriarca della
Chiesa ortodossa etiope Abuna Paulos, atteso per il 6 ottobre; di Rudolf Adada, già
capo della missione di pace per il Darfur delle Nazioni Unite, che interverrà il 9
ottobre. Infine, il 12 ottobre si rivolgerà ai Padri Sinodali Jacques Diouf, direttore
generale della FAO, di religione islamica.
Nell’arco
della riconciliazione, della giustizia e della pace, naturalmente, largo spazio verrà
dedicato ai missionari, soprattutto a coloro che hanno donato la vita per portare
il nome di Cristo in Africa. Solo nel 2008, dei 20 operatori pastorali cattolici uccisi
nel mondo, 5 erano africani. Così li ricorda mons. Nikola Eterović:
"Il
Vangelo da loro annunciato è il vero sale della terra, garanzia di una evangelizzazione
con profonde radici in grado di resistere a ogni possibile avversità. La buona notizia,
accampognata dalla testimonianza limpida del loro servizio ecclesiale, diventa la
luce che brilla nelle tenebre del mondo talvolta troppo densamente concentrate su
alcune parti del contiente africano".
L’Africa è
un continente grande tre volte l'Europa, si è detto in conferenza stampa, con molte
specificità regionali. Eppure, i temi analizzati dal Sinodo riguardano l’intero continente.
Ancora mons. Eterović:
"Per esempio, il dialogo
cristiano con i musulmani è molto interessante per tutta l'Africa anche se ha una
particolarità nel nord Africa e nella regione subsahariana, ma è una realtà che dovrebbe
essere una ricchezza per tutti".
Rispondendo alle
domande dei giornalisti, poi, mons. Eterović ha anticipato che i Padri Sinodali
si soffermeranno anche sulla questione dell’immigrazione:
"E'
un tema molto sentito sia in Africa che qui e io credo che sarà un tema ben presente.
Anche i vescovi dovranno esprimere la loro posizione su questo tema che è essenziale
per la Chiesa in Africa ma anche per le nostre Chiese qui in Europa e anche a livello
sociale e politico".
Da segnalare, infine, che dei
244 Padri Sinodali presenti, 197 provengono dall’Africa, 34 dall’Europa, 10 dall’America,
2 dall’Asia e uno dall’Oceania. Dati che ci ricordano che il Sinodo speciale per l’Africa
riguarda tutta la Chiesa cattolica.