Madagascar: per Radio don Bosco il lavoro minorile non è aumentato ma è sempre esistito
Viene definito “eccessivo” il recente rapporto sul lavoro minorile in Madagascar,
redatto dall’Ufficio Internazionale del Lavoro (Ilo), dall’Unicef e dall’Istituto
nazionale di Statistica. Secondo Radio don Bosco, la principale radio cattolica dell’isola,
la grave crisi politica iniziata a gennaio ha fortemente impoverito la popolazione,
che è stata costretta a far lavorare i propri figli per incrementare il bilancio familiare,
ma il problema è di lunga data. Il rapporto – riporta l’agenzia Fides – evidenzia
che dall’inizio dell’anno, il lavoro minorile in Madagascar è aumentato del 25%. I
bambini e i ragazzi dai 5 ai 17 anni che lavorano sono un 1 milione e 800 mila “questo
non significa – dice Radio don Bosco - che la questione sia esplosa perché essa è
un dato strutturale della vita del Paese, specie nelle campagne, dove si fa fatica
a convincere i genitori a mandare i figli a scuola”. Inoltre “sul piano economico,
a parte il turismo e le aziende dell’ex presidente Ravalomanana, dimessosi per la
protesta guidata dall’oppositore Rajoelina, nessuna impresa ha chiuso i battenti”.
“È aumentata la disoccupazione - aggiunge Radio don Bosco - ma non in maniera drammatica,
almeno per il momento. Certamente la maggior parte dei malgasci vive in condizione
modeste, ma questo era vero anche prima della crisi”. (B.C.)