Congo-Brazzaville: conclusi i lavori dell’assemblea generale del clero diocesano
“Dire sì alla pace di Cristo per vivere con coraggio il ministero sacerdotale di fronte
alle numerose paure suscitate dal mondo contemporaneo” e capire che il sacerdozio
è l’amore di Cristo. Con questa esortazione formulata da mons. Portella Mbuyu, presidente
della Conferenza episcopale congolese, si è conclusa nei giorni scorsi a Brazzaville
la settima assemblea generale del clero diocesano del Congo. L’incontro è stato dedicato
essenzialmente all’approfondimento del tema dell’Anno Sacerdotale. Al centro della
riflessione sono state in particolare le difficoltà e le sfide che devono affrontare
oggi i sacerdoti nel Congo-Brazzaville. Difficoltà di ordine anche materiale. Nel
comunicato finale, pubblicato sul periodico dei vescovi “La Semaine Africaine” e ripreso
dall’agenzia Apic, i sacerdoti congolesi invocano “più risorse” in particolare per
“promuovere la loro vita spirituale”, la formazione permanente per potere essere “all’altezza
dei loro compiti” e una giusta remunerazione. Tra le proposte emerse l’attivazione
di un fondo di solidarietà e la costituzione di un sistema di previdenza sociale per
i sacerdoti attraverso l’istituzione di un’assicurazione malattia e di un fondo pensionistico.
I sacerdoti diocesani congolesi sottolineano inoltre la necessità di dare impulso
alla dimensione missionaria della Chiesa in Congo e propongono di essere impiegati
come preti “fidei donum” in altre diocesi del Paese anche con l’obiettivo di promuovere
le vocazioni sacerdotali e religiose. La riflessione avviata – spiega il comunicato
finale – permetterà ai vari gruppi di lavoro di preparare un “Direttorio del clero
congolese”. (L.Z.)