2009-10-02 19:03:10

Congo-Brazzaville: alle presidenziali di domenica prossima i vescovi chiedono elezioni libere


Vigilia elettorale in Congo Brazzaville, dove domenica prossima si tengono le elezioni presidenziali. Il presidente uscente, Denis Sassou Nguesso, è dato vincente. Se dovesse essere rieletto governerà il Paese per un altro settennato, l’ultimo a norma della Costituzione. La Chiesa cattolica - riferisce l'agenzia Fides - si era già pronunciata su questa consultazione, quando a febbraio, la Conferenza episcopale congolese ha pubblicato una Lettera Pastorale intitolata “Non abbiate paura”. I vescovi hanno voluto, infatti, richiamarsi esplicitamente “all’invito con il quale i Sommi Pontefici, Giovanni Paolo II, prima, e Papa Benedetto XVI poi, in seguito, hanno inaugurato il loro Ministero” per invitare gli elettori congolesi a “partecipare attivamente ad un processo elettorale per un voto cosciente, chiaro e libero”. I vescovi chiedono “elezioni che siano veramente libere, giuste e trasparenti e che l’Organo incaricato di prepararle, di organizzarle e di pubblicarne i risultati, sia a sua volta veramente libero, giusto e indipendente”. I presuli ribadiscono, citando l’enciclica di Giovanni Paolo II "Sollicitudo Rei Socialis", che la “Chiesa non ha soluzioni tecniche e non manifesta delle preferenze per gli uni e per gli altri”, per cui non danno indicazioni di voto. Invitano però i fedeli “a valutare le capacità dei candidati, ciascuno secondo il suo programma sociale, in virtù della loro attitudine al buon governo, della loro onestà morale nella gestione dei beni pubblici e del loro rispetto del carattere sacro e inviolabile della vita umana”. “Di fronte ai diversi programmi sociali, il nostro voto deve essere preceduto da una riflessione che ci permetta di definire la società che vogliamo per gli anni a venire: una società più giusta e più fraterna”. I vescovi richiamano la responsabilità di tutti i congolesi “di far sì che la campagna elettorale possa svolgersi in un vero clima pacifico, senza alcuna forma di violenza fisica o psicologica”, e quella dei candidati “di rispettare i valori della verità, del realismo, della tolleranza e della pace, prima, durante e dopo le elezioni”. (R.P.)








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