Botswana: appello del vescovo di Gaborone per il voto del 16 ottobre
Votare in modo responsabile e con consapevolezza per una leadership che sappia garantire
al Botswana quella prosperità e pace di cui gode dalla sua indipendenza. È l’appello
rivolto da mons. Valentine Tsamma Seane, vescovo di Gaborone, in una lettera pastorale
in vista delle prossime elezioni politiche nel Paese, previste per il 16 ottobre.
“È nostro dovere di cittadini – si legge nel documento che sarà letto questa domenica
in tutte le parrocchie del Paese - esercitare il nostro diritto di scegliere leader
e un governo che rispettino la dignità umana e garantiscano migliori condizioni di
vita per tutti”. Mons. Seane ricorda che “il Botswana è dove è perché è stato benedetto
da una buona leadership sin dalla sua nascita come stato indipendente. Perché la
Nazione possa continuare a prosperare occorre quindi votare per dei buoni leader.
Come cristiani – continua il testo - dobbiamo usare il nostro diritto di voto per
scegliere un governo che faciliti la venuta del Regno di Dio qui ed ora. Un regno
che ci garantisca il pane quotidiano, pace, prosperità e rispetto della dignità umana,
con un’attenzione prioritaria al bene comune e alla condivisione. Dobbiamo votare
un governo che promuova ambedue”, sottolinea il presule. In conclusione, la lettera
spiega che anche se la Chiesa “non si identifica con un partito politico o un’ideologia”,
essa incoraggerà “i fedeli a scegliere partiti che rispondano meglio ai suoi insegnamenti
sociali sulla buona governance: questi comprendono la dignità della persona umana,
la buona amministrazione, diritti e doveri degli individui e delle comunità; il principio
di sussidiarietà e la promozione del bene comune. Già colonia britannica indipendente
dal 1966, il Botswana è oggi uno dei Paesi più ricchi dell'Africa. All’origine di
questo successo economico vi sono diversi fattori: la sostanziale omogeneità etnica
che ha impedito il verificarsi di conflitti interni, la stabilità politica, la solidità
delle istituzioni democratiche e le sue ottime relazioni commerciali ed economiche
con i Paesi dell’Africa australe e con l'Europa occidentale. Evangelizzato verso alla
fine XIX secolo, il Paese conta (secondo i dati dell’Annuario statistico della Chiesa
del 2007) 85mila cattolici su una popolazione di quasi 2 milioni di abitanti. (L.Z.)