2009-10-01 14:49:30

Simposio del Movimento Shalom sul Sinodo per l'Africa


Servire con fiducia e speranza il Sinodo coinvolgendo le istituzioni, la società civile ed ecclesiale e favorire le potenzialità spirituali e umane dell’Africa, per il suo progresso sociale. Questi gli obiettivi del Simposio, organizzato dal Movimento Shalom Onlus, dal titolo “Certezze e speranze: il Sinodo dei vescovi per l’Africa”, che si svolge oggi presso la Pontificia Università Gregoriana. Il servizio di Alessandra De Gaetano.RealAudioMP3

Dare un contributo alla conoscenza delle finalità del secondo Sinodo per l’Africa, dal titolo “La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia, della pace”. È la prerogativa di questo incontro, rivolto a religiosi, laici e universitari. Ma qual è il significato di questo Simposio? Don Steve Gaston Bobongaud, coordinatore del gruppo africano del Movimento Shalom:

 
R. - E’ un momento di riflessione, prima dell’apertura ufficiale del Sinodo africano. Bisogna ricordare che il Santo Padre in Africa aveva auspicato che fosse preparato il Sinodo africano non soltanto dai vescovi, ma da tutti i popoli africani, da tutte le diocesi e dalle associazioni. Noi abbiamo voluto contribuire a questo auspicio del Santo Padre.

 
D. - Popoli, quelli dell’Africa che, con i loro valori, si fanno protagonisti nel cammino ecclesiale in vista del Sinodo. Quali sono le caratteristiche della Chiesa in Africa? Ascoltiamo don Brice Ibombo, segretario del simposio:

 
R. – Una Chiesa allegra, viva e vivace. Impegnata a livelllo pastorale, a livello di evangelizzazione, ma anche a livello di carità. I valori, tantissimi, sono soprattutto la fraternità, perché la vita non appartiene ad un individuo, ma a tutta la comunità. L’uomo è per la comunità non per se stesso. E poi c’è anche il valore della condivisione, della solidarietà, della gioia. In Africa ora tanti soffrono, muoiono di fame, ma c'è anche gioia, perché hanno fiducia in loro, nella vita, e godono della vita anche senza niente.

 
D. - Riconciliazione, giustizia e pace saranno i temi affrontati nel Sinodo. Quali sono le prossime sfide? Mons. Andrea Cristiani, Fondatore del Movimento Shalom:

 
R. – Credo che se noi riuscissimo ad investire tutto ciò che investiamo nelle armi per tutelare la pace, lo investissimo in trattori, in sementi, in formazione, in cultura, in scuole, ospedali, centri di accoglienza per i bambini, per le donne, penso che la pace avrebbe una stabilità maggiore.







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