2009-10-01 14:58:32

Riapre in Sri Lanka un santuario storico, che ha ricevuto 43 statue in dono dai fedeli del sud


Il santuario di Nostra Signora di Madhu, risalente a 400 anni fa, sorge in un’area dello Sri Lanka che per anni è stata teatro di guerra e di scontri fra l’esercito nazionale e i ribelli indipendentisti, nel corso dei quali i pellegrinaggi erano stati interrotti. Per le stazioni della sua Via Crucis, ormai rovinata, oggi sono arrivate 43 statue nuovissime, in fibra di vetro, alte quasi due metri. Le sculture sono un regalo dei cristiani del sud del Paese. L’idea di donare le statue, racconta AsiaNews, è venuta a un medico e parlamentare impegnato nella difesa dei diritti umani, Jayalath Jayawardena. Il politico - che ha coinvolto nel progetto i cattolici delle zone di Jaela, Weligampitiya, Wewala e Kandana – ha raccontato di aver fatto ciò che poteva “per rendere il più alto onore alla Vergine Maria”. Così ha scritto al vescovo di Mannar, che gli ha dato il suo permesso e la sua benedizione per questa iniziativa. Un’azienda dello Sri Lanka, la Demo, ha regalato 17 veicoli nuovi per il trasporto. E tutto il percorso di oltre 200 km, da Colombo a Madhu, si è trasformato in una lunghissima processione: i fedeli salutavano con la preghiera il passaggio delle statue, esposte sui furgoni. “La processione delle statue attraverso villaggi e città non ha incontrato nessun ostacolo di tipo religioso, politico e etnico – ha detto ad AsiaNews padre Gamini Silva, docente di Teologia al seminario nazionale dello Sri Lanka -. Questa è un’occasione davvero bella che offre un esempio dell’unità possibile tra nord e sud del Paese. A Pamunugama la gente ha costretto il corteo ad avanzare molto lentamente perché tutti volevano rendere onore alle statue e mostrare il loro amore. È stata una benedizione per tutti i cittadini dello Sri Lanka, non solo per i cattolici”. Le sculture erano state benedette lunedì alla partenza, dall’arcivescovo di Colombo, mons. Malcom Ranjith, davanti a rappresentanti del governo, membri del Parlamento, sacerdoti e monaci buddisti. (V.F.)







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