Lavorare per la pace attraverso il disarmo nucleare: l’appello di mons. Mamberti all’Onu
“La Santa Sede esorta tutti gli Stati interessati ad adottare decisioni e impegni
chiari e risoluti nonché a fare ogni sforzo a favore di un progressivo e concertato
disarmo nucleare”. E’ un passaggio del discorso tenuto da mons. Dominique Mamberti,
segretario per i Rapporti con gli Stati, all’Assemblea Generale dell’Onu lo scorso
24 settembre a New York. Un intervento sul tema: “Il disarmo e la non proliferazione
nucleare”, nel quale il presule ha espresso il sostegno per un vertice a livello di
capo di Stato e di governo che promuova la discussione su questi due importanti argomenti.
Ricordando l’impegno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nei confronti
dei programmi nucleari di alcuni Stati, ha affermato tuttavia che “non si sono ottenuti
risultati per quanto riguarda la formulazione di piani per istituire un sistema di
regolamentazione degli armamenti (art. 26), soprattutto delle armi nucleari e della
loro proliferazione, come elemento necessario a mantenere la pace e la sicurezza internazionali
e a creare un ambiente favorevole a garantire il progresso umano”. Pertanto mons.
Mamberti ha chiesto che sia colta l’importante occasione offerta dal vertice perché,
in questo modo, il Consiglio di Sicurezza potrebbe diventare “un valido sostenitore”
di “un mondo libero da armi nucleari” e del disarmo atomico. “La Santa Sede – ha
aggiunto il presule - chiede con vigore di rivedere quelle dottrine militari che continuano
a basarsi sulle armi nucleari quali strumenti di sicurezza e di difesa o persino di
potere”. In tal senso è necessaria l’entrata in vigore del Trattato di Interdizione
globale degli Esperimenti nucleari (Ctbt), ancora non ratificato da 9 Stati. Altro
dovere è l’inizio immediato dei negoziati per il Trattato di Interdizione del Materiale
Fissile (Fmct). “Il mondo odierno esige una guida coraggiosa” ha aggiunto mons. Mamberti
per “una cultura di pace” in “un mondo privo di armi nucleari”.
Un concetto
ribadito dallo stesso segretario per i Rapporti con gli Stati nell’intervento, tenuto
lo stesso giorno a New York, alla Sesta Conferenza per facilitare l’entrata in vigore
del Trattato di Interdizione Globale degli esperimenti nucleari (Ctbt). “La pace è
un edificio in continua costruzione” ha detto mons. Mamberti che ha invitato a guardare
con fiducia all’entrata in vigore del Ctbt perché “potrà non solo dare una risposta
significativa ai rischi di proliferazione nucleare ed alla minaccia del terrorismo
nucleare, ma darà anche impulso al disarmo nucleare”. Il presule inoltre ha evidenziato
che il Trattato “favorirà una migliore risposta ad alcune catastrofi naturali” visto
che prevede un attento sistema di monitoraggio internazionale. Facendo appello alla
responsabilità che incombe su ogni singolo Stato, mons. Mamberti ha citato un passaggio
dell’ultima Enciclica del Papa, Caritas in Veritate, nel quale Benedetto XVI sostiene
che “senza verità, senza fiducia e amore per il vero, non c’è coscienza e responsabilità
sociale, e l’agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere”.
Pertanto, “l’attuale momento – ha aggiunto il segretario per i Rapporti con gli Stati
- rappresenta un’occasione speciale per mostrare, di fronte all’intera famiglia umana,
una leadership coraggiosa ed un alto senso di responsabilità politica”.