La conversione come via per la giustizia e la riconciliazione. L’auspicio dei vescovi
nigeriani
“C’è un urgente bisogno di conversione a ciò che è vero, a ciò che è buono, alla giustizia,
alla riconciliazione, all’amore”. E’ quanto scrivono i vescovi nigeriani al termine
della seconda Assemblea Plenaria che si è svolta dal 7 al 12 settembre al centro della
Trasfigurazione di Kafanchan, nello stato di Kaduna. La conversione, aggiungono i
presuli, è la via per raggiungere la giustizia e la riconciliazione. I vescovi, in
tal senso, sono chiamati ad essere “esempi di conversione”. “Il cuore umano - si
legge nel testo riportato da Zenit - deve diventare il santuario dello Spirito di
Dio, così che la persona umana possa essere ricreata a immagine del Figlio di Dio”.
La Conferenza episcopale nigeriana si è detta poi preoccupata per la corruzione dilagante
che rischia di azzerare le speranze dei giovani e che ha già reso povero la popolazione
locale nonostante le “enormi ricchezze” a disposizione del Paese. “La corruzione –
scrivono - alimenta la povertà, la povertà alimenta l'insicurezza e una povertà ancora
maggiore”. Alla radice dei problemi, osservano i vescovi, ci sono “l'assenza di un
giusto rapporto tra noi e Dio e l'assenza di una giusta relazione tra di noi”. Quest'ultima
rappresenta “l'assenza della giustizia” che a sua volta “è l'inizio dei conflitti”.
Intanto sull’amnistia generale decretata dal governo per i militanti del Delta del
Niger, i vescovi, pur apprezzando l’iniziativa, invitano l’esecutivo a mantenere la
sua promessa in particolare per lo sviluppo della regione. Infine la Conferenza episcopale
ha detto di deplorare “l’uso e l’abuso della religione per calpestare i diritti altrui”.
“Chi afferma di amare Dio ma odia gli altri esseri umani, perfino al punto da ucciderli,
è un bugiardo”. “Dio – aggiungono i vescovi – non ha dato a nessuno il diritto di
uccidere nel suo nome, né ha autorizzato alcuno a violare la dignità di altri esseri
umani”. (B.C.)