I vescovi boliviani: no alla strumentalizzazione politica della Messa
La Chiesa non accetta che il sacramento dell’Eucaristia possa essere usato e manipolato
per interessi politici. Così si legge in una breve ma ferma nota dell’episcopato boliviano
di ieri, seguita alle dichiarazioni del candidato alle presidenziali del 9 dicembre
prossimo, Manfred Reyes Villa, che si apprestava a dare inizio ai suoi comizi politici
con la celebrazione della Santa Messa. Parlando con il quotidiano locale “El Deber”,
il politico ha anche assicurato che nel corso della sua campagna si propone di far
sì che l’Eucaristia sia celebrata in tutti i luoghi possibili. “Il magistero insegna
- si legge nella nota episcopale - che l’Eucaristia è l’azione sacra per eccellenza
e in essa il popolo glorifica Dio e Lui santifica questo suo popolo nutrendolo con
il Pane della Vita". Secondo i presuli, è proprio questa la ragione fondamentale,
ricordata nel concilio Vaticano II (Cf. Sacrosanctum Concilium Vaticano II), in virtù
della quale la Chiesa cattolica non si può mai prestare a un uso politico di questo
sacramento. Bisogna ricordare che già lo scorso 23 settembre i presuli boliviani,
in una loro esortazione in occasione dell’apertura della campagna elettorale, avevano
messo in guardia sui pericoli di manipolazione della religione per scopi politici:
“E’ fondamentale - scrivevano - garantire la libertà di espressione e di comunicazione,
vera e mai sottoposta alla coercizione e alle ideologie che fanno ricorso ad ogni
tipo di manipolazione anche, talvolta, in nome di Dio e della Chiesa”. Inoltre, dopo
aver osservato ancora una volta che la Chiesa boliviana non offre soluzioni tecniche
né tantomeno partitiche, i presuli sottolinevano il loro essere mossi solo dal desiderio
di dare un contributo alla riflessione etica ed evangelica “poiché, alla fine, ogni
atto umano, personale e sociale ha sempre delle implicanze etiche ineludibili”. I
vescovi in primo luogo invitano a votare e chiedono che nessun cittadino sia indifferente
di fronte all’importante e delicata scelta che sono chiamati a fare per i prossimi
cinque anni e, al contempo, si complimentano con la cittadinanza, iscrittasi massicciamente
nei nuovi registri elettorali, che, questa volta, includono i cosiddetti "parametri
biometrici" (come ad esempio la foto). Ciò, tra l’altro, accrescerà fortemente la
trasparenza e la correttezza del processo di votazione evitando situazioni illegali
tipiche del passato. D’altra parte i presuli chiedono a tutti, in particolare ai politici
candidati e ai mass media, di lavorare sempre in favore del rafforzamento delle istituzioni
democratiche. Quest’ultima nota dell’Ufficio stampa dell’episcopato conclude ribadendo
a tutti i candidati e a tutti i politici la richiesta di rispettare il senso religioso
del popolo boliviano e di non intraprendere mai iniziative che facciano uso inadeguato
dei simboli e dei luoghi religiosi. (A cura di Luis Badilla)