Concerto a Roma alla presenza del Papa nel 70.mo dell'inizio della seconda guerra
mondiale
"Giovani contro la Guerra", titolo del Concerto dell’InterRegionales JugendsinfonieOrchester,
ospitato nell’Auditorium di via della Conciliazione, al quale assisterà il Papa, giovedì
prossimo 8 ottobre, nell’ambito delle manifestazioni promosse quest’anno nel 70mo
dello scoppio del secondo conflitto mondiale e a 20 anni dal crollo del muro di Berlino.
L’evento è stato presentato stamane in Sala Stampa vaticana dal cardinale Walter Kasper,
presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani insieme
all’ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, Hans-Henning Horstmann. Il servizio
di Roberta Gisotti.
Perché il
ricordo tragico della guerra, possa coinvolgere non solo chi ne ha vissuto gli orrori
ma anche i giovani e tutti coloro che vogliono far tesoro degli insegnamenti del passato
per creare un mondo migliore. Da qui l’idea – ha spiegato il cardinale Kasper - di
un Concerto celebrativo, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità
dei Cristiani, dalla Commissione vaticana per le relazioni religiose con l’Ebraismo,
dall’Ambasciata di Germania presso la Santa Sede e dal Forum culturale europeo di
Mainau, sotto il patrocinio del Comitato internazionale ebraico per le consultazioni
interreligiose. Giovani musicisti di 10 nazioni diretti da Jochem Hochstenbach e Wolfgang
Gönnenwein, si esibiranno sulle note di Gustav Mahler e Felix Mendelssohn-Bartholdy,
arricchite da testi della letteratura tedesca, oltre a due poesie scritte da bambini
internati in campo di concentramento. Testi che saranno letti dall’attore Klaus Maria
Brandauer, accanto alla voce solista del Michelle Breedt. “Il
dialogo è l’unica alternativa alla guerra”, ha sottolineato il cardinale
Walter Kasper, ricordando che proprio dalle ceneri della seconda guerra
mondiale si è originato il movimento ecumenico: “Il movimento
ecumenico dimostra come vicini belligeranti, che si sono lacerati vicendevolmente
in guerre confessionali, sono diventati oggi fratelli in Cristo e contribuiscono alla
riappacificazione di popoli e nazioni. Altrettanto importante è sottolineare che,
nonostante un tragico e doloroso passato, la collaborazione tra cristiani ed ebrei
si fonda oggi su solide basi". “Anche i dubbi e le difficoltà
– ha aggiunto il porporato – possono essere superati nel rispetto e nella simpatia
reciproci” Ma “per tutto ciò, preghiera costante ed impegno quotidiano sono essenziali”: “Ognuno
di noi può contribuire a suo modo al dialogo ed alla riconciliazione. Anche tramite
la musica”.