2009-10-01 15:10:14

A Ginevra il vertice tra Iran e gruppo 5+1, dopo la scoperta del nuovo impianto nucleare a Qom


È cominciato stamattina alle 10, alle porte di Ginevra, il faccia a faccia tra il gruppo 5+1 e l'Iran che si propone l'obiettivo di far ripartire i negoziati sul nucleare iraniano, da 14 mesi ad un punto morto. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

 
Il vertice ha luogo in un momento di alta tensione dopo la scoperta, solo alcuni giorni fa, di un nuovo impianto per l'arricchimento dell'uranio a Qom, che ha aumentato le inquietudini della comunità internazionale sulla possibilità che Teheran possa dotarsi in tempi stretti di una bomba atomica. I negoziati sono condotti dall'Alto rappresentante della politica estera della Ue, Javier Solana, insieme con i direttori politici del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più la Germania). La delegazione iraniana è guidata dal capo negoziatore Said Jalili. Il 5+1 vuole ottenere dall'Iran garanzie precise sul fatto che i programmi nucleari su cui sta lavorando hanno scopi solo civili: Teheran si è finora rifiutata di rispondere alle domande della comunità internazionale e di aprire le porte agli ispettori dell'Agenzia per l'energia atomica (Aiea), nonostante tre risoluzioni Onu abbiano imposto sanzioni. Le richieste di Ginevra riguardano anche il secondo sito scoperto a Qom: le autorità iraniane hanno detto di essere disponibili a fare entrare l'Aiea, ma non hanno fissato alcuna data per le ispezioni.

 
Nelle prossime settimane Obama annuncerà la nuova strategia per l’Afghanistan
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, annuncerà nelle prossime settimane quale sarà la nuova strategia statunitense nei confronti dell'Afghanistan, e soprattutto se ci saranno modifiche di spicco. Il prossimo vertice alla Casa Bianca - il terzo di una serie di cinque - è stato convocato per il 7 ottobre, ha annunciato ieri sera il portavoce presidenziale Robert Gibbs, al termine della riunione di ieri. Grazie ai droni e alle spie gli Usa stanno avendo la meglio su al Qaeda, ma il conflitto in Afghanistan resta per Obama, un "conflitto di necessità". Per rimettere a fuoco la strategia americana a partire dall'appuntamento con l'ottavo anno di guerra, Obama ha riunito ieri nella "Situation Room" della Casa Bianca il suoi consiglieri politici e militari. E lo stesso succederà precisamente tra una settimana.

Pakistan
L'80% della popolazione del Pakistan è contraria ad una assistenza degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo. Lo rivela un sondaggio dell'International Republican Institute (Iri) di Washington, pubblicato oggi dal quotidiano di Islamabad, "The Nation". Frutto di 4.900 interviste realizzate fra luglio e agosto in quattro province afghane (ma non in quella esplosiva della Frontiera del Nord-ovest e nelle Aree amministrate in modo federale alla frontiera con l'Afghanistan), il sondaggio dell'Iri, organizzazione non governativa vicina al Partito repubblicano, mostra un forte incremento del dissenso. Rispetto all'ultimo rilevamento di marzo, i critici dell'assistenza Usa al Pakistan nella lotta al terrorismo sono passati dal 61 all'80%.

Terremoti, tsunami e tifoni: quasi mille i morti in Asia sudorientale e Pacifico
Sale a 140 il numero dei morti nell’area delle isole Samoa, devastata da uno tsunami martedì scorso. Settanta i villaggi distrutti e centinaia i dispersi. Sempre nell’Asia sudorientale sale anche il bilancio delle vittime causate dal tifone Ketsana: in Vietnam si è raggiunta quota 101 morti e 18 dispersi; nelle Filippine i morti sono 277 e 42 i dispersi. In Cambogia dove ieri si è abbattuto il tifone i morti rimangono 11 mentre le inondazioni provocate dal suo passaggio nel Laos hanno lasciato oltre tre milioni di persone senza casa. Massima l’allerta per l’arrivo di un nuovo tifone che potrebbe abbattersi sulle Filippine già da sabato.

La presidenza dell’Ecofin chiede a banche e mercati “un’era di responsabilità”
Senza una seria exit strategy per risanare i conti pubblici deteriorati dalla crisi, “il rischio è che il debito pubblico della Ue arrivi al 100% del Pil in pochi anni”: lo ha detto il ministro dell'Economia svedese, Anders Borg, presidente di turno dell'Ecofin, il vertice dei ministri dell’Economia dei 27 Paesi dell’Ue. Il gruppo concorda: il momento per disegnare le exit strategy dalle misure eccezionali anti-crisi è “adesso”, ma per metterle in atto bisognerà attendere che la ripresa sia consolidata. Le strategie di uscita, dunque, dovranno essere implementate a partire dal 2011. Gli effetti della crisi, tuttavia, si fanno sempre più sentire sulla crescita potenziale che, come ha sottolineato il commissario Ue agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia, “in Eurolandia si è dimezzata, passando dal 2% pre-crisi all'attuale 1% circa”. Borg ha anche lanciato un appello a banche e mercati: basta con l'avidità nel settore Finanziario – ha detto – si deve inaugurare un'era di responsabilità.

In Cina si festeggiano i 60 anni della Repubblica Popolare
Con una parata in cui hanno sfilato ottomila soldati la Repubblica Popolare Cinese ha aperto la celebrazione dei 60 anni della sua fondazione. La sfilata si è svolta in una Pechino predisposta per l’evento da ore ed è stata conclusa da migliaia di bambini che hanno liberato palloncini nel cielo. Intanto un gruppo di oltre 20 attivisti tibetani sono stati arrestati a New Delhi per aver tentato di entrare nell’ambasciata della Cina in India, mentre in Nepal 38 esuli tibetani sono stati arrestati in quanto sospettati di voler organizzare proteste contro le celebrazioni. Le comunità tibetane indiane hanno in programma una serie di proteste che si protrarranno per tutto il 2010 in commemorazione dei 50 anni del primo tentativo, non riuscito, di spingere i cinesi fuori dalla loro terra. (Panoramica internazioanle a cura di Fausta Speranza e Gaia Ciampi)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 274

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