La Messa presieduta dal cardinale Rodé nell'arcidiocesi romena di Alba Iulia, a conclusione
delle feste per il millennio di fondazione
La Solennità odierna di San Michele Arcangelo ha visto il cardinale Franc Rodé, prefetto
della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica,
presiedere in veste di Inviato Speciale di Benedetto XVI ai festeggiamenti a conclusione
del Millennio dell’Arcidiocesi di Alba Iulia, nella regione romena della Transilvania.
Fondata nel 1009 da Santo Stefano I re d’Ungheria proprio con il nome di Transilvania,
Alba Iulia è stata una delle dieci sedi vescovili fondate dal Santo sovrano magiaro.
Oggi l’arcidiocesi di Alba Iulia conta 441 mila fedeli distribuiti in 271 parrocchie
(dati del 2002). La nostra cultura, è stata una delle esortazioni del cardinale Rodé
all'omelia della Messa, “è segnata dagli innumerevoli problemi e drammi generati da
un materialismo economicista - ancor più in questo periodo di crisi - che diventa
sempre più sfrontato e aggressivo”. La nostra storia, ha soggiunto, “è marcata dalle
ingiustizie enormi e dalle violenze che vengono generate nella vita dei singoli e
dei popoli da una concezione della libertà svincolata dalla verità e da ogni norma
morale”. E’ in questo contesto, ha affermato con forza, che va annunciata la verità
del vangelo. “La verità cristiana - ha osservato l’Inviato del Papa - non è una teoria
astratta, ma anzitutto la persona vivente del Signore Gesù che vive Risorto in mezzo
ai suoi. Le nostre comunità cristiane, quindi, la vostra comunità diocesana di Alba
Iulia – ha concluso - deve maturare nella sua coscienza e nella sua prassi la capacità
di essere ‘luogo della verità’ in cui il magistero dei pastori, il sensus fidei del
popolo di Dio, la ricerca di ciascuno, convergano in una comprensione vitale e in
un annuncio incisivo della verità di Dio in Gesù Cristo sull’uomo”. (A cura di
Alessandro De Carolis)