Colombia: dolore dell’arcivescovo di Villavicencio per l’uccisione di padre Cardozo
Ossa
Mons. Oscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio, in un comunicato diffuso
ieri, ha espresso il suo dolore e quello dell’intera comunità diocesana della Colombia
per l’uccisione di padre Oscar Danilo Cardozo Ossa avvenuta sabato scorso mentre si
trovava nella casa parrocchiale. Il presule ha sottolineato il suo rifiuto, accompagnato
dallo sdegno, per un gesto così violento e gratuito e ha posto in rilievo la gravità
dell’affermarsi “di una cultura della violenza e della morte che da tempo colpisce
la regione e che ora senza motivi tocca anche i ministri del Signore”. Mons. Urbina
Ortega ha ribadito che in seguito a un tale fatto che rattrista enormemente, bisogna
“riaffermare il valore inalienabile della vita, sempre irripetibile, che rende insostituibile
ogni persona”. Osservando che nessuno può rivendicare il diritto alla vita che appartiene
in assoluto al suo Creatore, Dio, l’arcivescovo di Villavicencio esprime accorata
solidarietà alla famiglia del sacerdote assassinato e nel contesto dell’Anno Sacerdotale
chiede ai fedeli di offrire al Signore delle preghiere per l’anima di padre Oscar
Danilo così come per gli autori del crimine tuttora sconosciuti. Il sacerdote è stato
ucciso nel pomeriggio di sabato scorso mentre si trovava nella casa parrocchiale della
chiesa San Luis María Grignion de Montfort, situata in un quartiere popolare della
Città. Il prete, molto amato per il suo instancabile impegno pastorale, era stato
ordinato nel 1983 e da quel momento aveva prestato servizio in numerose parrocchie
della città, animando con forza e simpatia diverse iniziative religiose e di pastorale
sociale. Intanto la polizia locale indaga sulle circostanze e il movente dell’omicidio
che sembra essere legato ad un furto. L’inchiesta si presenta complessa perché proprio
nella stessa parrocchia sono stati uccisi in passato altri due sacerdoti: nell’aprile
2004, padre Jesús David Saénz Alvarado, vittima di un avvelenamento e poi nel novembre
dello stesso anno padre Henry López. Nell'ultimo crimine la polizia ha offerto una
ricompensa di 10 milioni di pesos colombiani, poco meno di 5 mila dollari, a chiunque
fosse stato in grado di fornire informazioni che potevano assicurare alla giustizia
gli autori del delitto. La Colombia, purtroppo, si conferma in questo momento, insieme
al Messico, uno dei Paesi più pericolosi per l’esercizio pastorale. Dagli anni venti
ad oggi decine di sacerdoti sono stati uccisi per circostanze legate al narcotraffico,
alla violenza politica e agli interessi del crimine organizzato nel Paese. Anche due
vescovi sono stati vittime della criminalità colombiana: mons. Emilio Jesùs Jaramillo,
vescovo di Arauca morto nel 1989 e mons. Isaìas Duarte Cancino, arcivescovo di Cali
ucciso nel 2002. (A cura di Luis Badilla)